Il suoperprocuratore Robert Mueller ha incriminato 12 agenti russi del Gru, il servizio di intelligence militare di Mosca (Ansa)
Il procuratore speciale Robert Mueller, che guida l’inchiesta sul Russiagate, ha incriminato 12 cittadini russi per gli attacchi hacker al comitato nazionale dei democratici durante le elezioni del 2016. Si tratta di militari russi considerati parte del servizio di intelligence militare di Mosca (Gru). Secondo l’accusa, gli agenti avrebbero avrebbero iniziato i loro attacchi informatici nel marzo 2016 per hackerare gli account di posta elettronica dei volontari e dei dipendenti della campagna presidenziale di Hillary Clinton. Questi ultimi avrebbero trafugato informazioni di almeno 500mila elettori.
Affermazioni smentite dal Cremlino che ha chiesto di poter esaminare le prove. Mentre la Casa Bianca, attraverso la vice portavoce Lindsay Walters, ha affermato: «Non c’è alcuna prova che le violazioni abbiano avuto un impatto sul voto». La smentita non ha convinto i democratici, pronti a dare battaglia. Il leader della minoranza democratica al Congresso, Chuck Schumer, ha chiesto a Trump di cancellare il faccia a faccia con Putin, in programma a Helsinki lunedì. Il coinvolgimento dei 12 agenti russi «è un’ulteriore prova di ciò che tutti sembrano comprendere escluso il presidente: Putin è un avversario», ha detto Schumer. Con gli ultimi dodici, salgono a 32 gli incriminati da Mueller, compresi ex funzionari e consiglieri di Trump, tra i quali Paul Manafort.