La pericolosa foresta tropicale chiamata "il tappo di Darién", tra Colombia e Panama - Pixabay Commons
L'esodo dei bambini che dalla Colombia cercano di raggiungere Panama non solo non si è fermato ma ha raggiunto un nuovo triste record. Sono 19mila, infatti, i piccoli migranti che da inizio 2021 hanno intrapreso il viaggio nell'impervia regione del Darién. Direzione: Stati Uniti. Il numero è tre volte superiore a quello dei cinque anni precedenti messi insieme. La denuncia arriva dall'Unicef che, presente sul confine per dare assistenza fisica e psicologica ai migranti, non esita a dire che ciò che si sta verificando tra Colombia e Panama è a tutti gli effetti una crisi umanitaria.
Quello che i bambini cercano di attraversare è il "tappo di Darién", chiamato così perché è una densa foresta tropicale, una giungla pericolosa dove chi l'attraversa rischia di contrarre diarrea, malattie respiratorie, disidratazione e altri gravi disturbi, potenzialmente mortali. Nel 2021, dei migranti che hanno attraversato la regione, più di uno su cinque è stato un bambino. Di questi la metà ha meno di 5 anni. Inoltre il numero di minori arrivati a Panama non accompagnati è aumentato di 20 volte rispetto all'anno precedente. Spesso perché i genitori muoiono durante il tragitto.
Non bisogna pensare però che i migranti che rischiano la vita nel tappo di Darién provengano solo dall'America Latina: sono di 50 nazionalità differenti, anche dall'Africa e dall'Asia meridionale. La metà viene però da Haiti, un Paese devastato dai recenti uragani, terremoti e dall'indigenza cronica: l’80% vive con meno di due dollari al giorno, sotto la soglia di povertà.
Le malattie, la mancanza di acqua potabile e gli animali selvatici della zona non sono i soli pericoli del Darién. A questi si sommano le violenze, gli abusi sessuali, l'estorsione e la tratta di esseri umani da parte delle gang criminali. Il percorso nella foresta che unisce la Colombia a Panama è lungo ed estenuante: "Settimana dopo settimana altri bambini muoiono, perdono i loro genitori o vengono separati dai loro parenti durante questo pericoloso viaggio", ha dichiarato Jean Gough direttore regionale dell'Unicef per l'America Latina e i Caraibi. "Ѐ spaventoso che gruppi criminali si approfittino di questi bambini quando sono più vulnerabili".
Secondo l'Unicef, si dovrebbero affrontare le cause alla radice dell'esodo. L'agenzia dell'Onu offre aiuto con acqua e servizi igienico-sanitari, ad esempio come nel molo di Necocli, dove oltre 1.000 persone sono in attesa di intraprendere il viaggio verso Panama. L'Unicef si occupa anche di identificare minori non accompagnati, dando loro un supporto psicosociale. La previsione e la preoccupazione è che il numero di bambini e famiglie migranti aumenti nei prossimi mesi.
Con il sostegno dell'Ufficio per la Popolazione, i Rifugiati e le Migrazioni del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e della Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario della Commissione Europea (ECHO), l'Unicef invita i governi a garantire la protezione dei bambini migranti durante tutto il loro percorso e a coordinare una risposta umanitaria più robusta in tutti i Paesi coinvolti.