Un
poliziotto francese e la sua compagna, agente di polizia locale, sono stati accoltellati a morte nella loro casa di Magnanville, comune a circa 50 chilometri da
Parigi, da un uomo affiliato al
Daesh. Il
sedicente jihadista è stato ucciso dalle forze speciali. Illeso il figlio di tre anni della coppia, ritrovato sotto choc nell'abitazione.
L'agenzia Amaq, legata al
Daesh, ha rivendicato la responsabilità dell'azione, sottolineando che che l'attacco è stato condotto da un "combattente dello Stato islamico".
"È un atto incontestabilmente terroristico" ha detto il presidente francese
François Hollande. "Dobbiamo agire insieme - ha aggiunto - la lotta al terrorismo non riguarda un solo paese, deve coinvolgere tutti in un'azione internazionale decisa, una sorveglianza di questi individui".
L'AGGRESSIONE. L'agente di polizia ucciso aveva 42 anni ed è stato aggredito
per strada lunedì sera intorno alle 20.30. Un particolare riferito dal quotidiano francese
Le Figaro, che ha aggiunto che l'uomo si trovava fuori dalla sua abitazione in abiti civili. Il quotidiano ha citato il portavoce del ministero dell'Interno
Pierre-Henry Brandet il quale ha riferito che il killer è andato
dentro la casa del poliziotto per nascondersi. Lì ha sgozzato con un coltello la donna. È stato poi ucciso dalle forze speciali, arrivate un'ora dopo, intorno a mezzanotte: dopo il fallimento dei negoziati le
teste di cuoio hanno assaltato la casa.
CHI È IL KILLER. L'omicida è stato identificato come
Larossi Abballa, 25 anni. Stando a quanto scrivono i media francesi,
era stato arrestato nel 2011 e condannato nel 2013 a tre
anni di carcere, con una riduzione della pena di sei mesi, per il suo
coinvolgimento in una filiera di terroristi diretti in Afghanistan e
Pakistan. Era tornato da qualche settimana nel mirino dell'antiterrorismo
per la sua vicinanza a un uomo che era partito per la
Siria.
Di origine araba, si era radicalizzato su webLA RIVENDICAZIONE SU FACEBOOK. Abballa ha lasciato un lungo messaggio di rivendicazione su Facebook lunedì sera, proprio mentre stava compiendo il suo agguato. Lo scrive un giornalista specializzato di reti jihadiste, David Thomson: un lungo messaggio, diversi minuti, in corso di analisi degli inquirenti, in cui l'uomo prima rivolge un
appello a uccidere poliziotti, guardie carcerarie, giornalisti, e poi aggiunge che "l'euro (i campionati europei di calcio 2016, ndr) sarà un cimitero". Nel messaggio postato sull'applicazione
Facebook Live l'uomo evoca il suo riferimento a sheikh Adnanim, uno dei capi del Daesh; e poi, secondo Thomson, si ritrae con il bambino della coppia di poliziotti. "Il bebè è lì dietro di lui, sul divano. Dopo aver ucciso i suoi genitori, dice: 'Non so ancora cosa ci devo fare", scrive Thomson.