venerdì 23 novembre 2018
Almeno 30 i morti nell'esplosione in un mercato all'ingresso dell'edificio nella regione nordoccidentale di Orakzai, al confine afghano. Due kamikaze anche al consolato cinese di Karachi: 5 vittime
Agenti al consolato cinese a Karachi attaccato dai terroristi (Ansa)

Agenti al consolato cinese a Karachi attaccato dai terroristi (Ansa)

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E' salito ad almeno 30 morti e 40 feriti il bilancio dell'esplosione di una bomba in un mercato a ridosso dell'ingresso della sede di un seminario islamico sciita nella regione nordoccidentale pachistana di Orakzai, a ridosso del passo Khiber al confine con l'Afghanistan.

Secondo fonti di sicurezza, la bomba telecomandata era collegata a una motocicletta. "Tre bambini sono stati tra le vittime dell'esplosione", hanno aggiunto le fonti, spiegando che "molte persone erano al mercato
a comprare vestiti caldi quando è esplosa la bomba". Il primo ministro Imran Khan ha "condannato fermamente" l'attacco terroristico a Orakzai e quello sventato sul consolato cinese a Karachi. Anche il ministro per i Diritti umani Shireen Mazari ha espresso ferma condanna, sottolineando la necessità di "garantire maggiore sicurezza alle nostre aree tribali e protezione al nostro popolo".

Poco prima dell'attacco al seminario, un raid era stato compiuto invece nella più grande città pachistana: Karachi. Almeno due poliziotti sono morti nell'assalto di uomini armati non identificati al consolato cinese di Karachi, in Pakistan. Quattro uomini armati hanno cercato di entrare nel consolato, ma sono stati intercettati dalle guardie di sicurezza e ne è nato uno scontro a fuoco. Gli assalitori sono riusciti a fuggire: almeno cinque le vittime in totale del raid. L'attacco è stato rivendicato da un gruppo militante separatista della provincia pakistana del sud-ovest del Belucistan, che è al centro di un importante progetto di investimento cinese nel Paese.

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