«In America la vita è tornata a vincere». Il vicepresidente americano Mike Pence è intervenuto con forza nel dibattito contro l’aborto. Il repubblicano è un noto oppositore dell’interruzione di gravidanza, una presenza ricorrente nella “Marcia per la vita” che si tiene annualmente a Washington in prossimità del 22 gennaio – anniversario della decisione della Corte Suprema di legalizzare l’aborto nel 1973 – e, quale governatore dell’Indiana, ha firmato alcune delle norme più vincolanti nel Paese.
Questa volta, però, Pence ha preso la parola davanti alle decine di migliaia di manifestanti al National Mall – seguito dalla consigliera presidenziale Kellyanne Conway – in veste ufficiale. Ed è la prima volta, nei 44 anni della manifestazione, che dal Campidoglio marcia fino alla sede della Corte suprema uno dei massimi rappresentanti della Casa Bianca. «Sono profondamente toccato di avere il privilegio di presenziare a questa giornata storica, su richiesta del presidente Trump», ha messo in chiaro Pence. Ricordando che «una settimana fa siamo stati testimoni della storica inaugurazione di un presidente che si batte per il diritto alla vita».
Il presidente Donald Trump, nonostante le posizioni “pro-choice” del passato, ha mostrato un cambiamento a 360 gradi al riguardo. E la scelta di Pence quale vicepresidente, insieme alla conquista del controllo di entrambe le Camere da parte dei repubblicani, ha tracciato una strada chiara dell’Amministrazione al riguardo. Come ricordato ieri dall’ex governatore, basti pensare che uno dei primi ordini esecutivi del repubblicano, lunedì, è stata la reintroduzione del divieto all’erogazione di fondi pubblici a organizzazioni non governative estere che sostengono o forniscono l’interruzione di gravidanza e la nuova amministrazione «non si fermerà finché verrà ristabilita in America la cultura della vita».
Trump, che ieri ha twittato «il pieno sostegno alla Marcia per la vita, che è così importante», intende andare oltre e tagliare i finanziamenti anche al gruppo Usa Planned Parenthood, oltre a fare in modo che l’aborto torni ad essere illegale. Una delle sue promesse è infatti quella di nominare un difensore della vita al seggio della Corte Suprema lasciato libero dalla morte del giudice conservatore Antonin Scalia.
«La prossima settimana il presidente annuncerà una nomina che confermerà le libertà donate da Dio e custodite nella Costituzione» ha anticipato Pence. La sua approvazione, però, fa già prevedere una intensa lotta al Congresso. I democratici sono intenzionati a dare filo da torcere alla scelta del Gop (Grand old party) visto che i repubblicani al Senato si sono rifiutati di prendere in considerazione il suggerimento di Barack Obama, Merrick Garland, per quasi un anno. E Trump è pronto al confronto, dicendosi persino favorevole a mutare le regole del voto alla camera alta del Congresso, eliminando la necessità di 60 voti (su 100) a favore di una maggioranza semplice.
Come spiegato dal vicepresidente Usa, «44 anni fa la Corte Suprema si è allontanata dal primo degli ideali» su cui si fondano gli Stati Uniti – vita, libertà e perseguimento della felicità – ma «oggi, tre generazioni dopo, grazie a tutti voi e alle varie migliaia di persone che marciano con noi» in America, «la lotta all’aborto ha raggiunto una svolta storica».
Il messaggio del Papa: «caloroso sostegno»
Papa Francesco ha dato il suo “caloroso” sostegno alla Marcia per la vita. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e inviato al nunzio negli Stati Uniti, monsignor Christoph Pierre, il Papa afferma: “È così grande il valore di una vita umana ed è così inalienabile il diritto alla vita del bambino innocente che cresce nel seno di sua madre, che in nessun modo è possibile presentare come un diritto sul proprio corpo la possibilità di prendere decisioni nei confronti di tale vita, che è un fine in sé stessa e che non può mai essere oggetto di dominio da parte di un altro essere umano”.
Il Papa si dice "fiducioso che questo evento, in cui molti cittadini americani manifestano a favore dei più indifesi dei nostri fratelli e sorelle, possa contribuire a una mobilitazione delle coscienze in difesa del diritto alla vita e a misure efficaci per garantire la sua adeguata protezione giuridica".