Dura condanna della Cina per le proteste di domenica notte a Hong Kong, tra graffiti sui muri esterni e lancio di uova e palloncini pieni di inchiostro, contro l'amministrazione guidata da Carrie Lam. Il "Quotidiano del popolo", la voce del Partito comunista cinese, ha definito "intollerabili" gli ultimi sviluppi e ha titolato, in prima pagina, "L'autorità centrale non può essere sfidata".
Un portavoce dell'Ufficio per gli affari di Hong Kong e Macao, che fa capo al governo di Pechino, ha definito "criminali" i manifestanti e dichiarato che "vanno puniti" per assicurare la "tutela dello stato di diritto". Il bilancio è di quasi mezzo milione di persone scese in strada e di almeno 45 feriti, sei dei quali versano in condizioni gravi. Obbiettivo della protesta, che dura ormai da settimane, è la legge sull'estradizione che chi scende in piazza vorrebbe rinnegata una volta per tutte dall'esecutivo di Hong Kong. Per il momento la normativa è stata ritirata e la leader di Hong Kong Carrie Lam l'ha definita "un errore" ma il timore è che possa ritornare sotto un altro nome.
Per la prima volta nelle manifestazioni sono stati coinvolti anche uomini delle Triadi, la mafia cinese, molto diffusa nell'ex colonia britannica. Nei disordini è stato ferito il parlamentare pro-democratico LamCheck-ting, che ha lamentato l'intervento tardivo della polizia per fermare l'attacco ai passeggeri e ne ha attribuito la responsabilità ai membri delle Triadi. "Hong Kong permette alle Triadi di fare quello che vogliono, di assalire la gente per strada?", ha chiesto ai giornalisti presenti.
Condanna per l'attacco alla stazione è arrivata anche da un altro attivista prodemocratico, Nathan Law, che su Twitter ha accusato il governo per la tardiva risposta delle forze dell'ordine. L'amministrazione di Carrie Lam ha condannato l'attacco alla stazione, definendolo, in un comunicato, "assolutamente inaccettabile per Hong Kong, come società che osserva lo stato di diritto" e il governo "condanna con forza ogni violenza e intraprenderà seriamente azioni" a riguardo.