sabato 7 maggio 2016
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Si è aperto ieri mattina a Pyongyang il Congresso del Partito dei lavoratori coreani. Un evento che arriva a 36 anni dall’ultimo – complessivamente il settimo dal 1946 – convocato da Kim Il-sung, fondatore della dinastia comunista arrivata alla terza generazione. Proprio il giovane Kim Jong-un ha voluto questa manifestazione per evidenziare i «risultati miracolosi » ottenuti con i recenti progressi nello sviluppo di armi nucleari e balistiche – costati al Paese ulteriore isolamento e sanzioni pesanti – ma esaltati come «i migliori regali » per il Congresso. A ospitare l’evento dalla durata imprecisata, una capitale predisposta come una vetrina di modernità, ordine e contenuta opulenza a uso dei visitatori stranieri, inclusi i 150 gior- nalisti “invitati” per l’occasione ma lasciati ieri fuori dalla sede del congresso, sotto una pioggia leggera. Solo una elevata presenza del servizio di sicurezza ha lasciato supporre la presenza nella Casa della Cultura 25 aprile del 33enne capo del regime, ma nulla è trapelato sui lavori a cui partecipano migliaia di delegati. Di soli 15 minuti, il discorso inaugurale di Kim trasmesso in serata dalla televisione di Stato ha confermato come le testate nucleari e il lancio di missili a lungo raggio siano «la prova della forza della Corea del Nord» ma non ha fornito indicazioni su situazione e prospettive del regime. Il nonno, nel 1980, parlò per cinque ore. Il figlio Kim Jong-il, padre dell’attuale leader indiscusso, non ha mai convocato il congresso del partito unico, il cui ruolo serve anzitutto a giustificare il potere della leadership. Le forze armate restano invece un supporto indispensabile ma il loro potere sarebbe più limitato rispetto all’ascesa al potere di Kim Jong-un nel dicembre 2011. Lo sviluppo delle armi nucleari rientrerebbe in una prospettiva di ridimensionamento degli effettivi e degli armamenti convenzionali di un apparato bellico difficile da giustificare e mantenere in un Paese di 25 milioni di abitanti tra i più poveri del continente asiatico. Il vicino sudcoreano e l’alleato americano che ha di stanza nel Sud 28.500 effettivi restano in allerta per registrare un possibile nuovo esperimento atomico sotterraneo, il quinto complessivamente e il secondo nell’anno dopo quello del 6 gennaio scorso. Tutta sarebbe pronto ma non è chiaro fino a che punto potrebbe essere utile ai piani del leader nordcoreano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Kim Jong-un, 33 anni (Ansa/Ap)
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