Manifestanti invadono l'aeroporto di Hong Kong per chiedere il ritiro della legge sulle estradizioni
E’ arrivata anche all’aeroporto, dove oltre mille dimostranti si sono vestiti di nero, la protesta dei residenti di Hong Kong che dura da oltre un mese. I manifestanti hanno invaso, oggi, l'area arrivi dell’importante scalo internazionale, uno dei più trafficati al mondo, dove hanno accolto i passeggeri cantando lo slogan "Non ci sono rivolte, c'è solo tirannia!".
Hanno ripetuto anche la richiesta, oltre che di elezioni dirette, anche del ritiro di una legge controversa che prevede l'estradizione in Cina per i presunti colpevoli di reati. Oggetto della protesta anche abusi di potere da parte della polizia che, durante una manifestazione alla stazione Yuen Long, qualche giorno fa, non ha saputo proteggere cittadini e manifestanti da gruppi armati infiltrati anche dalle triadi mafiose di origine cinese.
Quarantacinque persone sono state ferite Le autorità dell’aeroporto hanno garantito che i voli non verranno coinvolti dalla manifestazione di oggi, ma hanno consigliato i passeggeri di arrivare presto per evitare problemi. Per l’ex colonia britannica, che è tornata alla Cina nel 1997, si tratta della peggiore crisi politica in decenni. Le proteste durano, infatti, da due mesi e si ripetono quasi quotidianamente.