giovedì 4 ottobre 2018
Gran Bretagna e Australia si uniscono: ci sono le prove che «i servizi segreti militari russi tentano di minare la stabilità internazionale»
Il materiale sequestrato alle presunte spie (Ansa)

Il materiale sequestrato alle presunte spie (Ansa)

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Una nuova presunta intrusione. E un nuovo braccio di ferro che vede, da una parte, un Paese europeo e dall'altro la Russia. L'Olanda accusa Mosca di avere messo a segno un attacco contro l'Opac, l'Agenzia per la proibizione della armi chimiche, che ha sede all'Aja. Il ministro della Difesa olandese ha quindi ha reso noto che per questo il Paese ha espulso quattro agenti dell'intelligence russa. Il caso riapre la ferita della guerra delle spie in Europa, dopo il caso Skripal. Immediate le contromisure diplomatiche. L'ambasciatore russo nei Paesi Bassi e inviato dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) Alexander Shulgin è stato convocato dal ministero degli esteri olandese. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha chiesto alla Russia di smetterla di comportarsi in modo "sconsiderato", mentre il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk ha fatto sapere che il dossier cybersecurity sarà all'ordine del giorno nel prossimo vertice europeo. Ma le dimensioni del caso sono destinate a espandersi. Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato l'incriminazione di 7 agenti russi del Gru, l'intelligence militare, per gli attacchi informatici nei confronti dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada). In particolare le azioni avrebbero portato alla diffusione dei dati relativi ad alcuni atleti,
anche di primissimo piano, per minare l'azione di contrasto al programma di doping sistematico attuato dalla Russia.

Gran Bretagna e Australia accusano Mosca

Il premier olandese, Mark Rutte, e la sua collega britannica, Theresa May, hanno condannato le
"inaccettabili" attività informatiche del servizio di intelligence militare russo,
che dimostrano "disprezzo per i valori e le regole globali che ci tengono al sicuro". Secondo i due leader, l'operazione resa nota oggi dalla Difesa olandese ha ulteriormente messo in mostra come il Gru abbia "preso di mira istituzioni in tutto il mondo, tra cui l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac)
all'Aja". Una campagna globale e sistematica di hackeraggio, condotta ai danni di istituzioni, aziende, giornali, entità sportive in tutto il mondo: è l'accusa di Gran Bretagna e l'Australia rivolta all'intelligence militare russa. «Questo comportamento seriale dimostra il loro desiderio di operare senza il rispetto delle leggi internazionali o delle norme stabilite, per poterlo fare con un senso di impunità e senza conseguenze», ha denunciato con una nota il ministro degli Esteri, Jeremy Hunt, che ha parlato di attacchi «indiscriminati e irresponsabili». Per Hunt, i servizi segreti russi tentano di «minare la stabilità internazionale».

Secondo Downing Street, l'agenzia britannica di supervisione degli attacchi informatici (il British National Cybersecurity Center, Ncsc) ha stabilito un nesso evidente tra l'intelligence russa e diversi cyber-attack compiuti negli ultimi mesi (tra questi, quello al Partito Democratico statunitense, che fece poi da battistrada alla interferenza nelle elezioni presidenziali americane, 2016 e per il quale le spie russe sono state chiamate in causa anche dall'Fbi e dalla Cia).

Secondo Londra, proprio all'intelligence militare russa si possono far risalire i nomi di diversi hacker, per esempio "Fancy Bear", "Sandworm", "Stronzium", "APT 28" CyberCaliphate", "Sofacy", "BlackEnergy ActorsCyber", spesso nomi diversi per una stessa entità. Al pesante attacco di Londra si è unito il governo di Canberra che ha puntato l'indice contro l'esercito russo e il suo braccio di intelligence, il Gru. Canberra sostiene che questi attacchi non hanno avuto un impatto significativo in Australia ma Mosca «ha dimostrato una totale disprezzo per gli accordi negoziati» .«Il cyberspazio non può essere il selvaggio West».

E Mosca? La reazione è stata affidata a un comunicato del ministero degli Esteri: "La spia mania in Occidente sta crescendo".

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