Il primo ministro indiano Narendra Modi sarà presente al vertice di Glasgow - Ansa
L'India - il terzo più grande produttore di gas serra dopo Cina e Stati Uniti - potrebbe non definire impegni sul raggiungimento della neutralità carbonica in vista della Cop26 di Glasgow a cui parteciperà da domani il premier Narendra Modi, ma dovrebbe limitarsi a impegnarsi formalmente a produrre, entro il 2030, 450 Gigawatt di energia da fonti rinnovabili (gli impianti già installati rendono conto di 100 GW) è emerso dopo la riunione interministeriale dedicata alla definizione della posizione di New Delhi al vertice.
«L'India rimane un 'Paese 'high performer' nell'Indice delle Performance sul cambiamento climatico (Ccpi) ed è sulla strada giusta per raggiungere l'obiettivo dei 450 GW prodotti da fonti rinnovabili entro il 2030», ha scritto in un tweet il ministro dell'Ambiente, Bhupendra Yadav. Il Ccpi, pubblicato dal 2005, è uno strumento indipendente, sviluppato dall'organizzazione tedesca Germanwatch, per evidenziare le politiche e i progressi effettuati, sul fronte della protezione del clima, di 57 Paesi e dell'Ue. Quest'anno, l'India è al decimo posto (la Cina al 33esimo, l'Italia al 27esimo le prime tre posizioni dell'indice sono vuote perché nessun Paese è in grado di occuparle).
Mentre una fonte informata, dopo aver preso parte alla riunione di giovedì, ha spiegato all'Hindustani Times, che annunciare ora un obiettivo distante sulla neutralità non sembra essere la soluzione alla crisi attuale. «Dovremmo piuttosto concentrarci su obiettivi immediati. Ma tutte le opzioni sono ancora aperte. L'opzione net zero non è ancora chiusa», ha sottolineato. L'India è il terzo Paese per emissioni di gas a effetto serra. Quasi il 60 per cento dell'energia consumata viene dal carbone. Il rapporto del Programma per l'ambiente delle Nazioni Unite evidenzia come il Paese abbia un margine significativo di miglioramento sul fronte della riduzione delle emissioni.