lunedì 3 luglio 2023
Ieri l'appello della nonna di Nahel: "Fermatevi". L'altra notte l'episodio più grave: un'auto in fiamme contro la casa di un sindaco, feriti la moglie e una bambina
Misure di sicurezza a Parigi vicino all'Arco di Trionfo

Misure di sicurezza a Parigi vicino all'Arco di Trionfo - Ansa

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Sta lentamente calando la tensione in Francia, ma gli incendi di veicoli nella notte sono costati la vita a un giovane pompiere. Nella sesta notte di rivolta dei giovani nelle periferie, dopo l'uccisione martedì scorso da parte di un poliziotto del 17enne Nahel a Nanterre nella banlieue parigina, sono state 157 le persone arrestate, 352 i roghi appiccati, 297 i veicoli dati alle fiamme e 34 i siti danneggiati. Tre feriti tra poliziotti e gendarmi. Numeri molto inferiori rispetto a quelli delle due notti precedenti, che complessivamente avevano visto più di 2mila fermati.

Il ministro Gérald Darmanin riferisce su Twitter che un vigile del fuoco di 24 anni è morto, a Saint-Denis, mentre combatteva gli incendi di alcuni veicoli.A.M.B.Ieri un appello alla calma è arrivato dalla nonna di Nahel, Nadia: "Alla gente che sta distruggendo tutto - ha detto su BFM TV - dico di non spaccare le vetrine, non distruggere le scuole, gli autobus. Fermatevi - ha ripetuto accorata - ci sono delle mamme che prendono l'autobus, ci sono delle mamme per la strada".

Solidarietà ai sindaci dopo l'auto in fiamme contro l'abitazione

L'episodio più grave nella notte tra sabato e domenica, quando un'auto-ariete in fiamme è stata lanciata contro la casa del sindaco di Hay-les-Roses, sobborgo a sud di Parigi, mentre lui si trovava ancora nel suo ufficio in municipio. In un locale del Comune erano comparse scritte inquietanti come "abbiamo i vostri indirizzi, veniamo a bruciarvi". In casa c'era la moglie con i due bambini. Secondo il racconto dello stesso sindaco, la donna ha protetto i piccoli, di 5 e 7 anni, ed è sfuggita all'assalto, rimanendo ferita con uno dei due. "E' stato un tentativo di omicidio di un'incredibile vigliaccheria", ha aggiunto il primo cittadino su Twitter. Sua moglie ha riportato la frattura della tibia, è stata operata e per 3 mesi non potrà camminare. La bambina è caduta fuggendo e si è anche lei procurata una frattura. Tutti e 3 sono sotto choc.

Secondo i primi accertamenti, un liquido infiammabile è stato trovato in una bottiglietta di una bibita che era nell'auto. Il procuratore Stéphane Hardouin ha spiegato che "il veicolo si è fermato su un muretto prima di finire sulla veranda. Inequivocabilmente, l'obiettivo era incendiare la villetta". E' stata aperta un'inchiesta per tentato omicidio.

Oggi, in segno di solidarietà, in tutta la Francia i sindaci invitano i cittadini a radunarsi davanti a tutti i municipi del paese, che faranno suonare a mezzogiorno le sirene. La premier Elisabeth Borne, giunta sul posto con il ministro Darmanin, ha assicurato "tutto il sostegno del governo" alla famiglia colpita dall'attentato, aggiungendo: "Non lasceremo nulla impunito. Saremo al fianco dei sindaci". Darmanin ha definito su Twitter l'azione contro la casa del sindaco "una vile e terribile aggressione".

Raccolte fondi: per l'agente 900mila, per la famiglia della vittima 170mila

La raccolta fondi per l'agente che ha ucciso il 17enne Nahel ha superato i 900mila euro. L'iniziativa è stata promossa sul sito Gofund.me da Jean Messiha, controverso editorialista di estrema destra vicino a Eric Zemmour, il polemista candidato presidenziale nell'ultima corsa per l'Eliseo. La mossa ha suscitato la condanna di numerosi politici di centro e di sinistra, che lo hanno accusato di "giocare con il fuoco". Profondamente addolorata la nonna di Nahel, il cui fondo di donazioni ha ricevuto una cifra di gran lunga inferiore, poco più di 170mila euro.

Non è detto comunque che i fondi giungano a destinazione. C'è infatti un precedente: la raccolta fondi per un attivista dei gilet gialli, Christophe Dettinger, un pugile che nel 2019 era stato ripreso mentre si batteva a mani nude contro gli agenti. Fu lanciata una raccolta fondi da un parente sulla piattaforma Leetchi, che raggiunse rapidamente i 145mila euro; ma di fronte al clamore suscitato dall'iniziativa, la società decise di chiudere la pagina, chiamando in causa il mancato rispetto delle sue condizioni generali d'uso che "vietano qualsiasi incitamento all'odio e alla violenza". Due anni dopo, il tribunale giudiziario di Parigi dichiarò nullo il contratto concluso con Leetchi, sostenendo che la raccolta era "destinata a sostenere la violenza fisica contro la polizia".

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