L'omaggio alle vittime del Politecnico di Kerch (Ansa)
Il giorno dopo la strage di adolescenti in un college a Kerch, in Crimea - dove uno studente di 18 anni ha ucciso 20 persone e ne ha ferite almeno 35, otto delle quali in modo gravissimo, facendo esplodere una bomba e sparando all'impazzata con un fucile, prima di togliersi la vita - restano troppe domande.
Le autorità della penisola, annessa dalla Russia nel 2014, inizialmente avevano parlato di un attentato e difatti il Comitato Antiterroristico nazionale è intervenuto subito. Dopo qualche ora l'allarme terrorismo è rientrato e si è parlato di un ordigno rudimentale, che "conteneva schegge metalliche" e sarebbe esploso nella mensa della scuola. Poi il ragazzo avrebbe iniziato a sparare all'impazzata, colpendo gli studenti. L'agenzia Reuters ha fatto sapere che subito dopo l'esplosione tutte le scuole a Kerch sono state evacuate.
SMENTITA LA PISTA DELL'ATTO DI TERRORISMO: È STATO UNO STUDENTE DI 18 ANNI A SPARARE
L'agenzia Reuters ha confermato, invece, che gli studenti uccisi nell'attacco all'istituto politecnico di Kerch, in Crimea, sono morti per i colpi d'arma da fuoco esplosi dall'attentatore. Riportando quanto sottolineato dal comitato investigativo russo, che in un primo momento aveva invece evocato soltanto l'esplosione di un ordigno non identificato e verificato la pista del terrorismo.
Gli inquirenti hanno aggiunto che le immagini di videosorveglianza mostrano "un giovane armato di fucile che arriva nell'edificio" e riferiscono che il suo corpo con "ferite d'arma da fuoco" è stato trovato sul posto; il giovane è stato identificato come lo studente 18enne Vladislav Roslyakov. Da pochi giorno il giovane avrebbe ottenuto il porto d'armi. Si è ispirato alla strage del liceo di Columbine del 1999 in Colorado: era vestito di nero e sul Web aveva più volte idealizzato il massacro.
Stando a quanto riportato dalla Bbc, il direttore del college, Olga Grebennikova che non era stato sul posto al momento dell'attacco, aveva riferito ai media russi un'altra versione ancora, dicendo che più uomini armati sconosciuti si erano introdotti nell'edificio. E inizialmente aveva anche paragonato la strage odierna all'assedio scolastico di Beslan nel 2004, durante il quale circa 330 persone sono morte. "C'erano molti cadaveri, cadaveri di bambini, un vero attacco terroristico", aveva riferito.
LE ACCUSE DI GLOBALIZZAZIONE DEL PRESIDENTE PUTIN
A ventiquattro ore dalla strage dell’istituto politecnico di Kerch è arrivata la dichiarazione di Putin, che ha addotto come motivazione dell'eccidio, «tra le altre cose, la globalizzazione attraverso i social network e Internet, con molti contenuti dannosi per i giovani». Il presidente russo ha parlato alla sessione plenaria del Club Valdai. «La tragedia è apparentemente il risultato della globalizzazione, per quanto strano possa sembrare: vediamo infatti intere comunità nei social network e su Internet, frequentate da ragazzi psicologicamente instabili che si creano falsi eroi. Tutto è iniziato con i noti eventi tragici nelle scuole negli Stati Uniti», ha incalzato Putin. Oggi dall'elenco delle vittime si è scoperto che dei 20 uccisi, nove erano minorenni, 15 erano studenti mentre gli altri cinque erano impiegati della scuola.