Le vaccinazioni in corso all'ospedale di Accra, in Ghana - Reuters
Saranno 237 milioni, entro la fine di maggio, le dosi di vaccino “eque” che verranno distribuite in 142 Paesi dall'iniziativa Covax, partenariato pubblico-privato nato lo scorso anno per rendere accessibile in maniera gratuita i farmaci anti-Covid a quella larga fetta di mondo che rischia di restare indietro nella corsa all'immunizzazione. La distribuzione delle dosi (in gran parte AstraZeneca, prodotte dall'India Serum Institute) sta avendo in questi giorni una prima accelerata. Dopo Ghana e Costa d'Avorio, altri Paesi stanno ricevendo le forniture sia in Africa (4 milioni le dosi AstraZeneca arrivate in Nigeria) che in Sudamerica: la Colombia è diventata lunedì il primo Paese delle Americhe a ricevere un carico di vaccini Covax, con l'arrivo a Bogotà di 117mila dosi di Pfizer/BioNTech.
In totale, Covax mira a consegnare almeno 2 miliardi di dosi di vaccini contro il Covid-19 entro la fine del 2021, di cui almeno 1,3 miliardi alle 92 economie (a basso e medio reddito) ammissibili al sostegno attraverso l'Advanced Market Commitment (Amc), il meccanismo di finanziamento della Covax Facility per fornire vaccini sovvenzionati dai donatori ai Paesi poveri.
Finora la distribuzione equa dei farmaci ha subito forti rallentamenti, tanto che molti Paesi poveri prevedono di vaccinare quest'anno solo una minima parte della loro popolazione e quasi tutto il Sud del mondo deve ancora iniziare le campagne di immunizzazione. Nei giorni scorsi i capi di Stato e di governo del G7 hanno annunciato un aumento degli impegni finanziari di oltre quattro miliardi di dollari per Covax e per un altro programma, l'Access to Covid-19 Tools Accelerator, arrivando a un totale di 7,5 miliardi di dollari. In Ghana e Costa d'Avorio le prime vaccinazioni sono state avviate nelle ultime 48 ore grazie, rispettivamente, a 600mila e 504mila dosi ricevute da Covax.
Molte, ad esempio, le persone che si sono messe in fila fuori dall'ospedale regionale della capitale ghanese Accra, dove la priorità è stata data agli operatori sanitari e alla popolazione a maggiore rischio. Tra i primi a essere vaccinati anche il presidente ghanese Nana Akufo-Addo e la moglie, anche allo scopo di sviare qualsiasi sospetto o scetticismo sui vaccini. In Nigeria, nel frattempo, si celebra l'arrivo di 4 milioni di dosi Covax. Secondo Peter Hawkins, a capo dell'ufficio Unicef nel Paese, la grande esperienza nella lotta alle malattie infettive, come la recente eradicazione del polio virus selvaggio, potrebbe facilitare la campagna di vaccinazione anti-Covid anche nelle aree più difficilmente raggiungibili. Sono invece 117mila le dosi di vaccino giunte tramite Covax in Colombia. «Viene raggiunto un traguardo importante, Covax realizza la sua prima consegna di vaccini nell'emisfero occidentale e il Paese è la Colombia. Apprezziamo profondamente questo importante messaggio», ha detto il presidente colombiano Iván Duque. Finora il Paese ha somministrato circa 150mila dosi di vaccino e si punta a un incremento: qui il Covid-19 ha provocato 2,2 milioni di contagi e circa 60mila morti.
Ritardi nelle consegne delle dosi Covax si registrano invece in Bosnia-Erzegovina, dove il governo locale ha minacciato di denunciare il programma internazionale visto che 1,2 milioni di dosi di vaccino promesse, sufficienti a vaccinare contro il coronavirus un terzo della popolazione, non sono arrivate nei tempi previsti. Una piccola fornitura nella repubblica balcanica è giunta dalla Serbia, il cui presidente, Alexsandar Vucic, è volato a Sarajevo per consegnare 10mila dosi del vaccino AstraZeneca.