martedì 20 agosto 2024
I temi chiave su cui la candidata alla presidenza si misurerà nelle ultime settimane di campagna elettorale e i rischi che il partito su alcuni non si riveli così unito
Un muraledella candidata democratica Kamala Harris all’United Center di Chicago: l’impianto, da domani fino a giovedì, ospiterà, la Convention del partito della vicepresidente

Un muraledella candidata democratica Kamala Harris all’United Center di Chicago: l’impianto, da domani fino a giovedì, ospiterà, la Convention del partito della vicepresidente - Ansa

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Dopo mesi di divisioni e tre settimane di abbracci, Chicago sarà davvero all’insegna del tutti per una? Il partito democratico americano riunito in convention sulle sponde del lago Michigan per lanciare Kamala Harris verso la Casa Bianca non è noto per la sua unità, almeno non dai tempi di Bill Clinton. La grande tenda progressista sotto la quale negli ultimi cinquant’anni si sono rifugiate le minoranze in cerca di riconoscimento (dai neri agli immigrati di prima generazione, dai gay ai transessuali, dagli ebrei ai musulmani) ha tendenza a lacerarsi qua e là quando uno dei gruppi che la occupano la tira un po’ troppo dalla sua parte. Ecco allora un piccolo manuale sulle posizioni di Kamala su alcuni temi chiave.

La (piccola) distanza da Biden in politica estera

Sull’Ucraina, Harris ha sottoscritto gli sforzi di Joe Biden per mobilitare la Nato a fianco di Kiev, definendo la necessità di fermare la Russia «un momento decisivo nella storia». Sul Medio Oriente Harris ha condiviso il sostegno di Biden per Israele, che ha visitato all’indomani dell’attacco del 7 ottobre. Ma ha anche cercato di creare una certa distanza tra sé e Biden sulla questione, insistendo sui civili uccisi a Gaza. A marzo ha parlato di «catastrofe umana» e il mese scorso ha sollevato con il premier la questione delle vittime civili.

Economia: classe media e meno tasse

Harris ha promesso di annullare i tagli fiscali di Trump del 2017 e condivide il bilancio Biden per il 2025 che estende il livello di tassazione per le imprese al 28%. La sua campagna afferma che non aumenterà le tasse per chi guadagni meno di 400.000 dollari all’anno, una promessa che Biden ha posto al centro della sua visione. «Ricostruire la classe media sarà un obiettivo determinante della mia presidenza», ha detto Harris, che difende anche con forza la cancellazione dei debiti degli studenti universitari.

L'attivismo sull'aborto

Harris crede che ogni donna ha diritto di interrompere una gravidanza fino al momento in cui il feto può sopravvivere da solo. Dopo che la Corte suprema ha rovesciato il diritto costituzionale all’aborto è diventata una delle attiviste “pro choice” più impegnate, promettendo pressioni sul Congresso per ripristinare il diritto per legge. Ha affermato falsamente che l’ex presidente Donald Trump sostiene un divieto nazionale dell’aborto e a marzo è diventata il primo vicepresidente a visitare una clinica abortista, affermando che limitare i diritti delle donne è «immorale».

Linea dura sull'immigrazione

Nel 2021 Biden ha chiesto a Kamala Harris di esaminare le cause della migrazione dal Sud degli Usa e la vicepresidente si è attirata critiche recandosi in Centroamerica per dire ai potenziali migranti: «Non venite». Harris si oppone alla separazione delle famiglie e ha detto che permetterebbe ai coniugi di cittadini statunitensi presenti negli Usa illegalmente di ottenere una carta verde. Ha sostenuto l’accordo bipartisan sulla sicurezza al confine e la regolamentazione degli ingressi che sarebbe stata la prima riforma sulla immigrazione dal 1986, poi affondata da Trump.

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