martedì 20 agosto 2024
Le condanne sono state eseguite tra sabato e lunedì a Yazd, nel centro del Paese, e a Shiraz. Da gennaio almeno 381 detenuti sono finiti davanti al boia, tra cui 15 per prigioniere donne
Manifestazione a Roma contro la pena di morte in Iran

Manifestazione a Roma contro la pena di morte in Iran - Ansa

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Il regime degli ayatollah procede senza pietà, con lo schiacciasassi orribile della pena di morte: almeno otto condanne a morte sono state eseguite in Iran tra sabato e lunedì. La pena capitale per cinque condannati è stata eseguita sabato a Yazd, nel centro del Paese, e per altri tre a Shiraz lunedì, portando il numero delle esecuzioni da gennaio ad almeno 381, tra cui 15 per prigioniere donne. Cinque impiccagioni (il metodo di esecuzione è comune a tutto il Paese) sono state eseguite in seguito ad accuse relative a crimini legati alla droga e tre dei condannati erano cittadini iraniani della minoranza beluci: la minoranza perseguitata dopo le proteste per la morte in custodia di Mahsa Amini e questo non esclude quindi che anche queste condanne possano essere legate alla repressione da parte del regime.. Gli altri tre, tra cui due cittadini afghani, erano stati condannati per omicidio, secondo quanto hanno riferito sui social media attivisti per i diritti umani.
In una lettera all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, quattro organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno chiesto che venga costituito un meccanismo di inchiesta indipendente affinché l'Iran sia ritenuto responsabile delle esecuzioni della pena di morte nel Paese.

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