Sarà Città del Capo la prima capitale dell’epoca moderna a dover affrontare il rischio di rimanere senza acqua potabile secondo una classifica compilata dalla Bbc. La città sudafricana, a maggio, ridurrà la dose giornaliera di acqua potabile a solo 25 litri per persona. Al secondo posto c’è San Paolo (Brasile), seguita da Bangalore (India) e Pechino in Cina. Tra le undici città dove rubinetti e fontane potrebbero presto rimanere senza un goccio non soltanto capitali di paesi asiatici e africani. Al nono posto troviamo, infatti, Londra e al decimo Tokyo in Giappone.
La siccità è un problema sul quale gli esperti lanciano da tempo l’allarme. Benché il 70% della superficie terrestre sia liquida soltanto il 3% è bevibile. Oltre un miliardo di persone sono a secco e altri 2,7 milioni devono razionare con cura, per almeno un mese all’anno, quel preziosissimo liquido che ci mantiene in vita. Un’inchiesta del 2014 aveva denunciato che, tra le 500 città più grandi del mondo, in una ogni quattro l’acqua scarseggiava. Studi delle Nazioni Uniti segnalano che, nel 2030, la domanda globale di acqua fresca supererà l’offerta del 40% per colpa non soltanto del cambiamento climatico, ma anche della crescita demografica e dell’impatto umano sull’ambiente.
Senza dubbio le dimensioni delle capitali le rendono a maggior rischio di siccità. Al quinto posto della classifica troviamo Il Cairo, al sesto la capitale indonesiana Giacarta e al settimo Mosca. Prima di Londra Istanbul e Mexico City. La capitale britannica, ormai otto milioni di abitanti e in continua crescita, per popolazione in rapida crescita e infrastrutture che fanno fatica a sostenerla, non ha nulla da invidiare alle capitali extraeuropee.