Elezioni in Brasile
Il candidato dell'estrema destra Jair Bolsonaro ha vinto le elezioni presidenziali in Brasile, promettendo di portare pulizia in politica, ridurre il peso dello Stato e usare la mano pesante con il crimine. Bolsonaro, 63 anni, ha riportato al ballottaggio il 55,2% dei voti contro il 44,8% di Fernando Haddad, il candidato di sinistra del Pt, secondo l'autorità elettorale Tse.
L'ex capitano dell'esercito ha allarmato molti con le sue minacce di spazzare via gli oppositori politici e i commenti denigratori verso le donne, gli omosessuali e le minoranze etniche. Dal primo gennaio, sarà il primo presidente con un passato nelle forze armate dopo la fine della dittatura militare in Brasile, dal 1694 al 1985, che ha lodato pubblicamente. Per il governo ha già indicato una serie di ex militari per ministeri chiave e per la vice-presidenza.
Nella sua prima dichiarazione pubblica dopo la vittoria si è impegnato a rispettare i principi democratici, ma ha detto che vuole cambiare la direzione del Paese. Il Pt ha governato il Brasile durante 13 degli ultimi 15 anni. La presidente Dilma Roussef era stata costretta alle dimissioni nel 2016 nel mezzo di una forte recessione e nel corso di uno scandalo sulla corruzione che ha coinvolto molti esponenti politici.
Il primo messaggio dopo la vittoria Bolsonaro lo ha affidato a Facebook, come ha spesso fatto anche durante la campagna elettorale. Un breve video, trasmesso sui social dal suo appartamento di Barra de Tijuca, quartiere residenziale dell'ovest di Rio de Janeiro. "Sono molto grato a tutti voi, per la vostra considerazione, le vostre preghiere e la vostra fiducia", ha detto l'ex militare, aggiungendo che "adesso, tutti insieme, cambieremo il destino del Brasile: sapevamo dove stavamo andando, e ora sappiamo cosa dobbiamo fare". Il Brasile, ha sottolineato, "non poteva continuare a flirtare con il socialismo, il comunismo, il populismo e l'estremismo della sinistra" e ora "la verità comincerà a regnare in ogni casa del paese, cominciando dal suo punto più alto, che è la presidenza della Repubblica", perché "il Brasile ha tutto quello che serve per essere una grande nazione".
Come previsto, a poche ore dai risultati del voto, Cesare battisti si è dato alla macchia. L'ex terrorista dei Pac è "scomparso da lunedì scorso". A Cananeia, la cittadina a sud di San Paolo dove aveva scelto di vivere, nessuno lo ha più visto e tutti sono a conoscenza della promessa del presidente eletto, Jair Bolsonaro, di estradarlo in Italia quanto prima.