martedì 12 settembre 2023
la principale catena ha deciso di applicare una maggiorazione dei 20 pence nel "peack", malumori degli avventori e ora si rischia una mini-rivolta
Una delle catene di pub britannici che saranno interessate all'aumento orario

Una delle catene di pub britannici che saranno interessate all'aumento orario - Web

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Nei pub britannici, come quelli irlandesi, si consumano da centinaia di anni i cicli della vita. Assumono quasi una sacralità laica. Si nasce, si trova moglie, ci si sposa, si fanno affari e spesso ci si muore anche. Così si rischia di suscitare un'ondata di malumore fra gli avventori di questi "acceleratori sociali" l'annuncio col quale la principale catena britannica del settore ha reso noto di voler aumentare il prezzo della birra, bevanda alcolica nazionale per eccellenza, negli orari di punta.
A sfidare la platea è stato il management dello Stonegate Group, titolare di tanti pub etichettati dall'insegna Slug&Lettuce e dei bar targati con il marchio Yates. L'aumento non è certo da capogiro, ma si farà sentire sulle tasche di chi consuma abitualmente: 20 pence in più per una tradizionale pinta di birra ordinata nei momenti di massimo affollamento dei locali, nei weekend e fra il tardo pomeriggio e la sera.

Per ora sarà introdotto in 800 dei circa 4.000 esercizi commerciali posseduti dal gruppo Stonegate in giro per l'isola; non senza un extra ricarico che porterà l'incremento fino a mezza sterlina nelle giornate in cui sugli schermi dei pub interessati verrà offerta anche la trasmissione dei match dell'Inghilterra per le qualificazioni ai mondiali di calcio o per altri eventi sportivi di punta: limitatamente alla durata delle partite.
L'azienda si è giustificata con la necessità di far fronte all'impennata ulteriore dei costi di gestione, in un settore segnato già da anni da scossoni, allarmi delle organizzazioni di categoria e da chiusure a ripetizione di quote di locali, il cui numero complessivo è sceso nel 2022 al livello più basso di sempre nel Paese secondo i calcoli della società di consulenza Altus Group: impennata innescata dai contraccolpi della crisi economica e del balzo dell'inflazione dei mesi scorsi, oltre che della pandemia di Covid. Ha quindi rivendicato una scelta "di flessibilità" nelle "revisione dei prezzi" destinata a suo dire a rendere "marginale", circoscritto e parziale l'impatto sui clienti: anche su quelli che, a prima vista, non sembrano affatto d'accordo.

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