lunedì 9 ottobre 2023
I tank si ammassano al confine. Evacuazioni da kibbutz e moshav del sud. Allerta nel nord. Biden: "Ulteriore sostegno in arrivo". Gli Usa pronti a spostare navi e aerei vicino a Israele. Raid su Gaza
Fuoco e fumo nel cielo di Gaza City dopo un raid israeliano

Fuoco e fumo nel cielo di Gaza City dopo un raid israeliano - ANSA

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Altra notte di raid su Gaza, dove i carri armati israeliani sono a ridosso della Striscia: l'offensiva via terra ormai potrebbe essere questione di ore. Altre migliaia di soldati sono stati mobilitati nella notte, accompagnati dalle lacrime delle madri, dagli applausi della gente alle finestre, sui balconi: “Ghiburim shelanu”, i nostri eroi. “Yihye beseder, yihye beseder”, “andrà tutto bene”, rispondevano i ragazzi aggiustando il peso degli zaini enormi sulle spalle, con quella frase così israeliana, così ebraica, che è il modo di darsi coraggio, e andare avanti.

Lo stato di guerra

Avanti c’è un confine violato, una barriera tirata giù chissà come e di cui ancora, a un giorno di distanza dall’attacco, non si riesce ad avere ragione. Hamas non cede. Sono già 800 gli obiettivi colpiti nella Striscia, 400 i palestinesi uccisi e 2.200 i feriti, secondo le autorità locali. Tra i morti,78 minori e 41 donne. Ieri sera l’enclave è stata scollegata dalla rete elettrica (che dipende da Israele) per complicare le comunicazioni interne. Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso (Unrwa) sono decine di migliaia le le persone sfollate nella Striscia. "Quasi 74.000 sfollati si trovano ora in 64 rifugi dell'Unrwa, e i numeri probabilmente aumenteranno", si legge in una nota dell'agenzia. E' terribile la situazione in cui i terroristi hanno fatto precipitare l'enclave. Ma non danno cenni di resa. Anzi.

Le Brigate di al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno fatto sapere di aver "mandato rinforzi” e "rifornito di armi” le forze che si trovano all'interno di Israele. "I nostri mujaheddin continueranno ad attaccare gli invasori'', ha detto un portavoce. In particolare sarebbero arrivati uomini nei kibbuz del sud e e nei villaggi di Sufa, Holit e Yated.

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha parlato con i leader di Hamas e della Jihad islamica. "L'Iran sostiene la legittima difesa della nazione palestinese", ha detto.​

Nella zone di confine si continua a combattere. Intorno alle 22 è giunta la notizia di una serie di attacchi massici contro il sobborgo di Gaza, Shujaiyya, considerato "il nido del terrore" usato da Hamas come base di lancio per i razzi contro Israele; secondo quanto dichiarato da un portavoce militare nell'ambito di questa operazione sono state sganciate 100 tonnellate di bombe. Tsahal ha comunicato che ci sono scontri in corso in otto località israeliane attorno alla Striscia di Gaza. Sul territorio sarebbero ancora presenti “cellule dormienti" di Hamas pronte ad entrare in azione se i militari israeliani entreranno nella striscia di Gaza per un'operazione di terra. Scenario che viene dato come possibile.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo un incontro con il Ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato Maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf) Herzi Halevi e altri leader dell'establishment della Difesa, ha ratificato la clausola di guerra, aggirando l'approvazione del governo e del gabinetto e assumendo i poteri di comando. Il Gabinetto di sicurezza del governo israeliano ha votato la messa in stato di guerra del Paese e stabilito che si possono intraprendere "attività militari significative". Il passaggio del Gabinetto di sicurezza è necessario in base alle leggi israeliane secondo cui non si può andare in guerra senza una decisione del governo.

"Questo è il nostro 11 settembre", ha detto l'ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite Gilad Erdan, parlando al Palazzo di Vetro prima del Consiglio di Sicurezza sulla crisi in corso. "Non lasceremo che il mondo dimentichi le atrocita' che ha sofferto il popolo israeliano".

Il diritto all'autodifesa. Berlino: "Rivedere gli aiuti ai palestinesi"

L'ufficio del primo ministro israeliano ha comunicato che oggi Netanyahu ha avuto colloqui con il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, e il primo ministro britannico Rishi Sunak. Secondo quanto riferito, "i leader hanno espresso un sostegno incrollabile al diritto di Israele all'autodifesa".

Il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, intervenuto a In Mezz'ora su Rai 3, ha detto che intende coinvolgere Egitto, Giordania e Arabia Saudita in un tentativo di mediazione. "Sono Paesi che giocano un ruolo chiave", ha sottolineato. Tajani ha annunciato che mercoledi' sarà al Cairo. "Sosteniamo tutte le iniziative di quel Paese per cercare di trovare una soluzione soprattutto per gli ostaggi, donne, bambini e anziani. Contiamo sulla mediazione egiziana visto che il Cairo ha un dialogo, non semplice, con Hamas e i palestinesi".

Il governo tedesco ha fatto sapere che, dopo quanto accaduto, intende rivedere gli aiuti ai palestinesi. Il ministro dello Sviluppo, Svenja Schulze, ha sottolineato che l'esecutivo è sempre stato attento a verificare che i soldi venissero usati solo per fini pacifici. "Ma questi attacchi contro Israele segnano una frattura terribile". Tra le vittime dell'attentato ci sono anche alcuni tedeschi.

Si è fatto sentire il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha esortato Israele e Hamas a "sostenere la pace" e a risparmiare i civili .

​Il bilancio dei morti che continua a salire

Le vittime israeliane sono salite a 700, più di 2.000 i feriti. Solo al rave attaccato da Hamas vicino al confine con la Striscia di Gaza si contano 250 morti (tra le vittime, europei e americani). Il Jerusalem Post scrive che sono 750 i dispersi. E 100 i rapiti, tra soldati e civili. Con tono di scherno, le Brigate al-Qassam hanno detto che gli ostaggi sono tenuti nei tunnel dell'organizzazione nella Striscia e in "case sicure" Sarà questa la sfida più grande che Israele dovrà affrontare.

L'"ulteriore sostegno" degli Stati Uniti

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato di "diversi americani morti in Israele". Blinken ha evidenziato che "Lo scopo di Hamas potrebbe essere certamente quello di interrompere la potenziale normalizzazione delle relazioni tra Israele e Arabia Saudita".

Il presidente Joe Biden ha assicurato a Netanyahu, nel corso di un colloquio telefonico, che "ulteriore assistenza è in arrivo" e che "altri aiuti seguiranno nei prossimi giorni". Lo ha comunicato la Casa Bianca, senza fornire dettagli. Successivamente, il capo del Pentagono, Lloyd Austin ha detto che gli Stati Uniti invieranno munizioni a Israele e rafforzeranno la propria presenza nella regione. Washington sta pianificando lo spostamento di navi e aerei militari più vicino a Israele in segno di supporto. Secondo Politico, l'Amministrazione Biden potrebbe autorizzare un significativo trasferimento di armi a Gerusalemme, che potrebbe arrivare dalle poco conosciute scorte americane in Israele destinate ai conflitti in Medio Oriente ma che Washington ha autorizzato a utilizzare solo in caso di emergenze. Le fonti sentite da Politico hanno precisato che l'assistenza militare a Israele non avrà impatto sulla fornitura di armi all'Ucraina in quanto i due paesi usano sistemi diversi.

​L'evacuazione dei civili dalle comunità del sud. L'allerta per il nord

L'esercito israeliano ha cominciato a evacuare i residenti delle comunità lungo il confine con Gaza in modo che i soldati possano cercare di scovare i terroristi che potrebbero ancora nascondersi nell'area. E anche per preparare l'eventuale operazione di terra. Tsahal ha ha pubblicato la lista delle comunità che devono essere abbandonate. Sono 24, al momento. L'evacuazione dei civili avviene in base "alle valutazioni della situazione", ha sottolineato un portavoce.

Ma il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che occorre prepararsi all'evacuazione di comunità nel nord di Israele.

Dopo l'uccisione di due turisti israeliani a Alessandria d'Egitto, Il Consiglio di sicurezza nazionale ha sollecitato gli israeliani a lasciare l'Egitto e il Sinai il "prima possibile". Lo stesso Consiglio ha chiesto agli israeliani di astenersi dal viaggiare in altri Paesi del Medio Oriente e in nazioni già segnalate.

La stazione di polizia di Sderot, nel sud di Israele, dopo la battaglia per cacciare i terroristi palestinesi dall'area

La stazione di polizia di Sderot, nel sud di Israele, dopo la battaglia per cacciare i terroristi palestinesi dall'area - ANSA

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