Le ragazze hanno appeso ottenuto l'attestato al termine dei corsi di formazione. Posano di spalle per ragioni di sicurezza
Non è un caso. Hanno fatto coincidere la consegna dei diplomi con la Giornata internazionale della donna. Perché nessuno come le ragazze dell'Afghanistan sa che lo studio è la chiave per la libertà femminile.
Per questo da quando sono tornati al potere, nell'agosto 2021, i taleban hanno proibito alle studentesse di proseguire la scuola dopo le elementari.
Le giovani, però, hanno fatto ricorso a un surplus di creatività per continuare a istruirsi nonostante i limiti. A due ore d'auto da Kabul, un'organizzazione locale - ben nota ai lettori di Avvenire che hanno partecipato alla campagna dell'anno scorso per le donne afghane -, realizza corsi gratuiti di inglese, scienza, matematica, mediazione, formazione professionale per le ragazze grazie al sostegno della comunità locale e al Consiglio degli anziani, istituzione tradizionale rispettata anche dagli ex studenti coranici.
Cinquanta di loro hanno appena terminato il primo livello e hanno improvvisato oggi una piccola cerimonia di ricorrenza degli attestati all'interno della struttura dove si svolgono le lezioni. Avvolte nei loro veli hanno preso dalle mani delle coordinatrici il certificato e lo hanno mostrato con orgoglio per la foto di gruppo.
Al termine, nonostante la musica sia vietata, hanno intonato in daari - una delle lingue maggiormente diffuse in Afghanistan - un canto: «Anche se tutto il mondo è contro di me, anche se non ho tutte le risposte e forse nemmeno più domande da fare... Continuerò a provare e provare, non importa quante volte cadrò, non importa quante volte perderò, andrò avanti».