mercoledì 15 novembre 2023
Il gruppo attivo nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico è impegnato nel Paese in iniziative di formazione e gestione dei rifiuti
Economia circolare, donne e giovani: l'impegno di Maire in India
COMMENTA E CONDIVIDI

Formazione per gli studenti, transizione energetica, progetti educativi sulla gestione dei rifiuti e sull’economia circolare con le comunità locali. Il gruppo Maire – attivo nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico – è da tempo impegnato in India in iniziative sull’ampio fronte della sostenibilità attraverso la controllata indiana Tecnimont Private Limited (Tcmpl). Una di queste, denominata Women in science and engineering (Wise) e guidata dal professor Rajesh Zele, dell’Indian Institute of Technology di Bombay (Mumbai), riguarda le donne. Valentina Grieco, che per il gruppo Maire è manager della sostenibilità sociale, evidenzia come il progetto di Mumbai «abbia come obiettivo di avvicinare le donne a settori in cui sono tipicamente poco presenti partendo dalla base della società indiana e coinvolgendo 160 ragazze di aree rurali degli Stati di Maharashtra, Bihar e Odisha.

Un’esperienza umana prima che formativa, dato che molte ragazze non hanno mai preso un aereo, non parlano inglese e non sono mai uscite dalle aree in cui vivono. Questo richiede un lavoro di preparazione nel contesto scolastico, familiare, relazionale partendo dai genitori per spiegare loro il senso del progetto e far comprendere il ruolo di queste ragazze, non selezionate in base al profitto scolastico ma con attenzione alle difficoltà di avanzamento, alla situazione familiare e anche alle eventuali disabilità, nella comunità se opportunamente preparate». « Le giornate a Mumbai – prosegue Grieco – sono suddivise tra dibattito su temi e su esempi di successo al femminile con molteplici background e lezioni più tecniche e laboratori con l’ausilio di strumenti e studenti volontari dell’istituto di Mumbai per avvicinarle alle materie scientifiche. Dopo questa settimana, sono proprio gli studenti dello stesso istituto a fungere, da remoto, da mentori. Il percorso descritto ha durata annuale, quello in corso terminerà a marzo 2024, e finora l’esperienza ha mostrato di essere positiva, arricchente. Ha creato legami e ha sollecitato anche i docenti a individuare strumenti nuovi». Il coordinamento con partner universitari ha consentito di avviare due altri progetti. Uno, sempre in collaborazione con l’Indian institute of technology, di comunicazione e sensibilizzazione sull’economia circolare, nello Stato di Bihar, riguarda la gestione dei rifiuti porta a porta ma anche la formazione e l’accompagnamento dei gestori, della autorità locali e della popolazione per sperimentare insieme un sistema di gestione corretta del rifiuto e il suo riuso. «Operiamo sia attraverso campagne periodiche di sensibilizzazione con il supporto di una Ong locale ma anche attraverso un’applicazione sviluppata appositamente dagli studenti che promuove la raccolta anche attraverso il monitoraggio della mappatura dei processi di recupero. Nell’area di Bihat Nagar Parishad c’è una zona di esondazione del Gange dove ci sono grossi problemi di scarico di materiali inorganici nelle sponde del fiume, aggravati dalle ciclicità legate al monsone. Terreni da cui molti agricoltori ricavano i propri mezzi di sussistenza.

Punto di partenza è stato quindi educare la popolazione a evitare lo scarico indiscriminato e restituire un equilibrio al territorio. L’istituto ha già sviluppato un progetto del genere in Kerala e noi lo stiamo replicando in Bihar. L’app dedicata consente non solo di valutare l’ampiezza della partecipazione della popolazione e guidarla nel cambio di abitudini oltre l’arco del progetto, ma aiuta anche gli operatori nel monitoraggio della quantità di rifiuti raccolti in base alle attività di sensibilizzazione». Di diversa prospettiva è il Maire Tecnimont Centre for research on waste recycling and circular economy presso il National institute of technology di Mangalore. Qui il Gruppo Maire ha istituito da circa tre anni un centro di ricerca interdisciplinare che consente agli aspiranti ingegneri e dottorandi di condurre studi nel perimetro delle tematiche di maggior interesse per la transizione energetica.

Nell’ambito dei progetti seguiti dai borsisti nel centro, verrà sviluppato un impianto di biogas da una tonnellata a Paradeep (Odisha) che utilizzerà non solo gli scarti organici prodotti dalla comunità ma genererà biogas da rendere disponibile all’uso della popolazione. Il progetto sarà coordinato e supervisionato dagli studenti del centro di Mangalore, che seguiranno le fasi di realizzazione e di funzionamento, monitorando da remoto le performance tecniche dell’impianto e apportando eventuali miglioramenti in termine di efficienza. L’impianto non avrà solo un vantaggio in termini di corretto utilizzo di scarti organici per la produzione di gas e possibilmente energia pulita, ma ha anche un’interessante valenza sociale, dal momento che nella fase di raccolta dei rifiuti sono attivamente coinvolti i soggetti fragili della comunità.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: