L'effetto sullo stock degli occupati e disoccupati stenta a farsi sentire, come ha dimostrato l’Istat.
Ma che il contratto a tempo indeterminato sia in forte crescita, grazie all’appeal degli sgravi contributivi, è indubbio. Lo confermano i dati su attivazioni e cessazioni in Veneto, elaborati dall’Osservatorio Veneto Lavoro che segnalano
un aumento delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato del 18% a gennaio, +46% a febbraio e addirittura +71% a marzo.Nel trimestre si tratta di 35mila nuovi contratti a tempo indeterminato, circa 10mila in più rispetto al trimestre precedente (+40%). A dispetto di molti commenti, non si tratta solo del recupero dell’effetto attesa di fine 2014 e fatta la tara delle cessazioni, il saldo su base annua è positivo per 12mila unità (era stato 3.000 nel 2014).
Si tratta per il 41% di donne, 26% di giovani e nel 40% dei casi l’impegno è a part-time. La seconda risposta che si può trarre dai dati del Veneto è che continua il calo di alcune tipologie contrattuali, come le collaborazioni a progetto (-23%), il lavoro intermittente (-12%) e purtroppo l’apprendistato (-7%), mentre la dinamica delle attivazioni dei contratti a termine, pur rallentando, resta positiva (+4%).Particolarmente interessante è l’analisi che l’Osservatorio compie riguardo alla condizione precedente di chi è stato assunto con contratto a tempo indeterminato. «
Il 12% non risulta aver avuto precedenti esperienze di lavoro dipendente: si tratta di disoccupati, inattivi, autonomi; il 33% invece aveva concluso il precedente rapporto presso la medesima impresa dove è stato assunto: nel 60% dei casi aveva un contratto a tempo determinato e nel 10% un contratto di somministrazione. Il 55% infine aveva concluso un rapporto presso altre imprese (per il 58% a tempo indeterminato e per il 25% a tempo determinato)».
Dunque si tratta di sostituzione di altri contratti nell’88% dei casi, mentre l’occupazione più propriamente "aggiuntiva" si può stimare pesi solo per il 12%. Da notare, infine, riguardo alla possibilità di usufruire o meno degli sgravi (concessi solo in caso di disoccupazione da almeno 6 mesi o trasformazione di contratti non a tempo indeterminato) che questa possibilità riguarda il 79% delle assunzioni.