lunedì 5 maggio 2014
Per Manageritalia e AstraRicerche nel 2013, a fronte di una disoccupazione media nazionale del 12,2%, 11,5% per gli uomini e 13,1% per le donne, il Nord (8,4%) fa meglio del Centro 10,9% e soprattutto del Mezzogiorno 19,7%.
Trentino e Bolzano al top, Calabria e Napoli flop
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Enrico Moretti, nel suo libro La nuova Geografia del lavoro, dice ”Nel panorama economico attuale non conta tanto che cosa fai o chi conosci, ma dove vivi”. A guardare la classifica della disoccupazione - elaborata da Manageritalia e AstraRicerche su dati Istat – a livello regionale e provinciale in Italia nel 2013 non si può proprio dargli torto. Nel 2013, a fronte di una disoccupazione media nazionale del 12,2%, 11,5% per gli uomini e 13,1% per le donne, il Nord (8,4%) fa meglio del Centro 10,9% e soprattutto del Mezzogiorno 19,7%. A livello regionale la migliore, con la disoccupazione più bassa, è il Trentino Alto Adige (5,5%), a seguire Veneto (7,6%) e Friuli Venezia Giulia (7,7%), agli ultimi tre posti Sicilia (21%), Campania (21,5%) e Calabria (22,2%)Tra le province al primo posto abbiamo Bolzano (4,4%) seguita da Prato (5,7%) e Verona (5,9%) e agli ultimi tre posti Crotone (25,6%), Napoli (25,8%) e ultimissima Medio Campidano (27%).La disoccupazione femminile a livello regionale premia Trentino AA (6.5%), Valle D’Aosta (8,3%) e Lombardia (8,8%), agli ultimi posti Puglia (23,3%), Calabria (23,5%) e Campania (23,85). A livello provinciale Bolzano (5%), Varese (6,4%) e Cuneo (6,5%) e agli antipodi Napoli (28,2%), Lecce (28,2%) e Medio Campidano (28,4%).Tra i giovani (15-24enni): prima Trentino Alto Adige (16,7%), a seguire Veneto (25,3%), Friuli Venezia Giulia (24,2%) e agli ultimi tre posti Sicilia (54,2%), Campania (55,1%) e Calabria (56,1%). A livello provinciale, invece, prima Bolzano (12,2%), a seguire Sondrio (15,6%), Verona (18,5%), agli ultimi tre posti Enna (67,3%), Crotone (68,3%) e Carbonia-Iglesias (73,9%). Ma se guardiamo ai 15-29enni, quelli destinatari della Garanzia Giovani, a livello regionale, visto che saranno loro a gestirla operativamente, prevale sempre il Trentino Alto Adige (12,4%), a seguire Veneto (17,4%), Liguria (20,1%) e agli ultimi tre posti Sardegna (44,3%), Calabria (44,8%) e Sicilia (46%)."Elaboriamo da tempo questa classifica – dice Guido Carella, presidente Manageritalia –perché anche a livello territoriale si crei maggiore consapevolezza della situazione e si faccia sempre più benchmark e sinergia per migliorarsi. Questi dati sono chiaramente il segnale di un paese che non funziona e non ha ancora trovato la strada per riprendere a crescere, unica e vera possibilità di rilanciare l’occupazione. Dobbiamo creare le condizioni perché l’economia possa ripartire e voltare pagina grazie allo sviluppo di settori nei quali siamo forti, alla crescita di altri che sono e saranno al centro della creazione del valore e di un mondo del lavoro più capace di guardare alla produttività e al benessere. Certo, la politica deve fare tanto e il Jobs Act non basta. Ma altrettanto e ancor di più devono fare i sindacati, gli imprenditori e i manager. E per farlo dobbiamo tutti voltare pagina, cambiare i paradigmi che ci guidano e lavorare insieme. Perché oggi la produttività dipende quasi unicamente dalla qualità del capitale umano, dall’innovazione e dall’organizzazione delle imprese. Perché produttività e benessere dei lavoratori e delle imprese vanno a braccetto, perché la retribuzione non può essere solo monetaria e il welfare contrattuale e aziendale è fattore fondamentale per avere un’organizzazione basata su merito e risultati, flessibilità e collaborazione, managerialità e innovazione. Perché la flessibilità deve essere innovazione organizzativa e non nuova precarietà. Perché le vere tutele oggi stanno nel garantire la professionalità con la formazione, il benessere con la conciliazione ecc. A tutto vantaggio del benessere e della produttività degli individui, ma anche e soprattutto delle aziende. Manageritalia e i manager sono in prima fila nel pretendere e guidare questo cambiamento che passa per una concezione e organizzazione del lavoro del tutto diversa da quella attuale. Noi abbiamo già cominciato da tempo e cerchiamo alleati".
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