La digitalizzazione comincia dalla scuola. L’annuncio arriva dalla ministra dell’Innovazione Paola Pisano: «Stiamo parlando molto con il Miur circa l’idea di inserire il coding, la programmazione informatica, nelle scuole come materia, un’iniziativa che si potrebbe attuare. Ci aspettiamo che nella nostra visione a cinque anni ci sia questa materia sui banchi di scuola sin dalla prima elementare, esattamente come la chimica, la matematica». Entro gennaio verrà presentato un piano operativo con un crono-programma dei vari progetti da realizzare nell’arco di un quinquennio. «Nel Milleproroghe – spiega Pisano – è entrato un articolo sulla struttura per l’innovazione che ci permette di assumere 100 esperti. Questo è importantissimo. L’obiettivo è 100 il primo anno, 100 il secondo e 100 il terzo anno, per arrivare ad avere una struttura di 300 esperti».
Per il 2020, inoltre, aumentano di due milioni di euro le risorse destinate all’innovazione digitale nella didattica e si prevede la concessione. Mentre per gli Istituti tecnici superiori (Its) viene previsto che l’attualizzazione degli standard organizzativi delle strutture e dei percorsi, dei criteri di valutazione dei piani di attività realizzati, venga effettuata periodicamente, a partire dal 2020, con frequenza biennale. Per il 2020, inoltre, una quota del Fondo per l’istruzione e formazione tecnica superiore, pari a 15 milioni di euro, verrà destinata a investimenti in conto capitale non inferiori a 400mila euro per l’infrastrutturazione di sedi e laboratori coerenti con i processi di innovazione tecnologica 4.0. Per potenziare la ricerca svolta da Università, enti e istituti di ricerca pubblici e privati, infine, viene istituita l’Agenzia nazionale per la ricerca (Anr), con un Fondo ad hoc, le cui risorse – 25 milioni di euro per il 2020, 200 milioni per il 2021 e 300 milioni annui dal 2022 – sono destinate, tra l’altro, a coprire le spese per il funzionamento e il personale della nuova agenzia.