Crescono i lavoratori in somministrazione - Archivio
Crescono i lavoratori in somministrazione. Attraverso le Apl-Agenzie per il lavoro sono impiegate circa 500mila persone (media mensile), oltre 130mila hanno un rapporto a tempo indeterminato. I somministrati hanno diritto alle stesse tutele e alla retribuzione prevista dai contratti nazionali e a tutte le garanzie del lavoro dipendente. Le Apl formano ogni anno, gratuitamente, oltre 300mila persone con percorsi mirati e strettamente legati al mondo del lavoro. Almeno un terzo di chi segue i corsi accede poi a un contratto di lavoro, pena la decurtazione dei fondi in capo a chi ha erogato la formazione. In merito alla difficoltà a trovare lavoratori da parte della aziende, la ministra Maria Elvira Calderone spiega che «si dice che ci sono 400mila posti lavoro non coperti, io credo siano molti di più: sono 1,2 milioni». Inoltre sottolinea di «non avere oggi la possibilità di coprire oltre un milione di posti di lavoro impone di ragionare» come anche è «importante valorizzare e sostenere gli strumenti di contrattazione». La stessa Assolavoro, l'Associazione nazionale delle Agenzie per il lavoro, esprime apprezzamento per l'approvazione della commissione Bilancio del Senato di due emendamenti che consentono - nell'ambito dell'attuazione dei progetti del Pnrr - il «reclutamento di personale da parte delle pubbliche amministrazioni anche attraverso il contratto di lavoro a scopo di somministrazione». «In un momento in cui occorre dare ulteriore impulso all'attuazione del Pnrr - evidenzia Francesco Baroni, presidente di Assolavoro - le Apl sono pronte a offrire il proprio contributo al Paese nel reclutamento delle figure professionali necessarie, come accade da sempre. Quando scoppiò la pandemia abbiamo provveduto a cercare 15mila professionalità necessarie in quel caso per far fronte all'emergenza sanitaria. Ora, per fortuna, lo scenario è differente ma vi è tuttavia la necessità di operare presto e bene e noi siamo pronti». Assolavoro, che aggrega e rappresenta oltre l'85% del settore delle Apl, segnala da tempo l'esigenza di intervenire in questa direzione in un'ottica inclusiva, di valorizzazione delle forme di contratto più tutelanti, come è la somministrazione, e di supporto alla necessità di operare presto e per tempo nel raggiungimento degli obiettivi del Pnrr.
Le previsioni di maggio
Sono circa 467mila i contratti di assunzione (di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato) programmati dalle imprese a maggio e oltre 1,5 milioni per il trimestre maggio-luglio, con un incremento di oltre 22mila unità rispetto a maggio 2022 (+5,1%) e di 16mila unità sul corrispondente trimestre (+1,1%). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. L’industria nel suo complesso programma 132mila entrate nel mese di maggio e oltre 400mila nel trimestre maggio-luglio, con una crescita rispettivamente del 33,1% (+33mila ingressi) e del 24,2% (+78mila) rispetto allo scorso anno. A maggio, Il manifatturiero è alla ricerca di 87mila lavoratori che salgono a 268mila nel trimestre. Ad offrire le maggiori opportunità lavorative sono la meccatronica (22mila contratti da attivare nel mese e 66mila nel trimestre), la metallurgia (18mila nel mese e circa 53mila nel trimestre), l’agroalimentare (11mila nel mese e circa 45mila nel trimestre) e la moda (circa 11mila nel mese e 29mila del trimestre). In crescita anche il comparto delle costruzioni che programma per il mese 45mila entrate (+35,9%) e circa 132mila nel trimestre maggio-luglio (+25,8%). I servizi ricercano a maggio circa 335mila lavoratori e oltre 1,1 milioni entro luglio, con una flessione rispettivamente del -3,0% (-10mila ingressi) e del -5,1% (-62mila ingressi) rispetto a un anno fa. Si mantiene molto elevata la domanda di lavoro delle imprese del turismo che programmano 107mila contratti nel mese e 398mila entro luglio. Molteplici anche le opportunità di lavoro offerte dal commercio con circa 58mila ingressi previsti nel mese e circa 192mila nel trimestre. Seguono poi i servizi alle persone che, nonostante la flessione registrata rispetto a un anno fa (-27,2%), sono alla ricerca di circa 49mila lavoratori a maggio che salgono a oltre 180mila nel trimestre maggio-luglio. Nel mese è difficile da reperire il 46,1% del personale ricercato dalle aziende (+7,8 p.p. rispetto a un anno fa), soprattutto a causa della mancanza di candidati. Tra le figure di più difficile reperimento il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior segnala per le professioni tecniche e a elevata specializzazione gli ingegneri e i tecnici in campo ingegneristico (rispettivamente 61,0% e 65,2%), i tecnici della salute (63,1%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (63,0%) e i tecnici della distribuzione commerciale (58,7%); mentre tra le figure degli operai specializzati si distinguono gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (73,5%), i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (72,2%), i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (72,1%) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (71,5%). In aumento sia la previsione per i contratti a tempo indeterminato (+11,9 %) sia quella per i contratti a termine e stagionali (+ 5,7%), mentre diminuiscono i contratti di collaborazione (-18,7%) o a partita Iva (-13,1%). A livello territoriale si evidenzia, infine, come il flusso delle entrate previste a maggio nelle regioni del Nord risulti in crescita rispetto allo stesso mese del 2022 (+14mila unità per il Nord Ovest e + 18mila per il Nord est), a fronte di una tendenza negativa per il Centro (-2mila) e per il Sud e Isole (-7mila entrate).
L'importanza della formazione
«Noi tutte Agenzie per il lavoro mettiamo immediatamente a disposizione del Paese la nostra esperienza sul campo, per formare rapidamente e trovare un’occupazione alle tante persone che sono fuori dal circuito lavorativo e quindi dall'impegno attivo nel mondo del lavoro, così da cominciare a coprire il grande gap tra domanda e offerta». Lo dichiara Rosario Rasizza, presidente di Assosomm-Associazione italiana delle Agenzie per il lavoro. Oggi circa il 70% delle imprese italiane (con almeno dieci dipendenti), prevede attività di formazione professionale, con un incremento dell’8% rispetto a cinque anni fa, segno che investire in formazione è una strategia in cui si crede sempre più; annualmente vengono spesi 6,2 miliardi di euro per la formazione in azienda e si tratta per la maggior parte di risorse private. Altro dato significativo è che i corsi “in aula” diminuiscono, mentre la formazione sul lavoro (la cosiddetta formazione on the job) è aumentata del 10% nell’ultimo anno. Per quanto riguarda invece, più specificamente, il mondo delle Apl, nel solo 2022, sono state erogate oltre 2,5 milioni di ore formazione completamente gratuite per gli allievi. Questo significa che, tramite un’Apl, più di 355mila persone hanno potuto accedere gratuitamente a uno dei quasi 60mila percorsi professionalizzanti strutturati e proposti. «La formazione professionale (e sempre più quella sul posto di lavoro) ha anche un valore psicologico – commenta Giulio De Rita (ricercatore Censis) – è in grado, cioè, di rimettere in gioco il lavoratore che altrimenti si sente ai margini del mondo del lavoro. Lo si capisce osservando il dato di placement di medio periodo: mediamente, infatti, dopo un anno circa il 25% di coloro che hanno fatto il corso di formazione si trova ancora presso la stessa azienda; percentuale che sale al 35% per coloro che sono passati per un’Agenzia per il Lavoro. Ma la cosa curiosa è che più della metà del totale se ne sono andati spontaneamente perché, probabilmente, hanno fatto fruttare subito questa formazione on-the-job re-inserendosi nel mondo del lavoro, ma in un’altra azienda. Questo dato prova due cose: la prima è che la formazione on the job è essenziale per entrare o rientrare nel mondo del lavoro. La seconda è che quel tipo di formazione non vincola necessariamente a lavorare nell’azienda che ha formato, ma permette di accedere con più fiducia al mercato del lavoro, scatenando nuove energie nelle persone». Inoltre le aziende che stanno facendo uno sforzo maggiore in formazione sono, dopo quelle finanziarie, le aziende fornitrici di servizi luce, telefonia e gas, ma anche il settore delle costruzioni (grazie al 110%): più dell’80% di queste ultime ha infatti investito in formazione. Sotto la media, invece, il tessile e la ristorazione.
L'Osservatorio iziwork sulla somministrazione
Sulla base delle richieste delle aziende clienti, dall'Osservatorio sul mercato del lavoro in somministrazione iziwork, emerge che i settori che necessitano maggiormente di figure da inserire sono i seguenti: Logistica & trasporti (30% del totale delle posizioni aperte). Oltre alla costante ricerca di scaffalisti, mulettisti, corrieri, magazzinieri e mulettisti, si registra una forte impennata nella ricerca di operatori aeroportuali e addetti di scalo; Manifattura & industria (27% del totale delle posizioni aperte) per la ricerca di operai, generici e specializzati, saldatori, addetti al confezionamento e alla produzione; Servizi per le aziende (13% del totale delle posizioni aperte) per la ricerca di office manager, receptionist, addetti alla vigilanza e alla pulizia, ma anche di addetti al controllo qualità e operatori call center in e outbound; Retail (10% del totale delle posizioni aperte) per la ricerca di commessi generici, addetti al rifornimento di scaffali, venditori e assistenti commerciali. L'analisi, relativa al 1° trimestre del 2023 (gennaio-marzo) è stata condotta analizzando le richieste di oltre 780 aziende clienti e le candidature provenienti da un database di circa 600mila professionisti, su tutto il territorio nazionale e grazie al lavoro dei sette hub territoriali inaugurati dalla start up in Italia. Guardando alla distribuzione geografica, la mappa delle prime cinque regioni in cui si concentrano gli annunci per la ricerca di professionisti in somministrazione è composta dalle seguenti regioni. Lombardia con il 37% degli annunci pubblicati sul totale nazionale, Veneto con il 17% degli annunci pubblicati sul totale nazionale, Piemonte con il 14% degli annunci pubblicati sul totale nazionale, Emilia-Romagna con il 10% degli annunci pubblicati sul totale nazionale, Friuli-Venezia Giulia con l'8% degli annunci pubblicati sul totale nazionale. Secondo i dati iziwork, il 59% delle candidature ricevute proviene da lavoratori appartenenti alla generazione dei Millennial e della Gen Z. Il valore risulta ancora più alto considerando gli inserimenti: il 73% dei profili a cui la startup ha trovato impiego nel 1° trimestre dall'anno sono under 35 (39,8% di under 26 e 33,4% nella fascia 26-35 anni), a conferma di come la somministrazione possa rappresentare una prima porta d'accesso al mercato del lavoro.
I risultati di W-Group
Il Cda di W-Group, il primo gruppo italiano multi-service attivo nel settore Hr, ha approvato il bilancio per l’esercizio al 31 dicembre 2022. Il fatturato del Gruppo nel 2022 si è attestato intorno ai 536 milioni di euro. L’Ebitda ha raggiunto l’ammontare di 36 milioni di euro, con un’incidenza pari al 6,6% sul fatturato. «Il Gruppo continua a crescere anche nel 2022 e siamo fieri di poter dire che abbiamo realizzato in anticipo alcuni obiettivi posti dai nostri investitori in termini di fatturato e Ebitda. È una spinta propulsiva che si riflette anche nell’anno, avendo registrato circa 88 milioni nei primi due mesi – precisa Federico Vione, ceo di W-Group –. Il nostro obiettivo è continuare a investire in personale e innovazione, esportando la nostra filosofia del lavoro al di fuori dei confini nazionali. Lo stiamo già facendo con il brand W-Executive, che ha aperto già due sedi in Francia e Spagna nell’anno, e continueremo a farlo: il percorso di W-Group è appena iniziato». Con un’età media di 34 anni, aumenta anche l’organico di W-Group, giunto attualmente a quota 840 risorse, in crescita del 47% rispetto a gennaio 2022. W-Group chiude un anno positivo anche rispetto ai collocamenti in somministrazione portati a termine, che salgono del +9% superando quota 43 mila lavoratori collocati presso le aziende clienti. In particolare, il mercato del lavoro ha richiesto lavoratori e lavoratrici full time, che sono circa il 90% dei contratti realizzati con il supporto di W-Group, e aumenta contestualmente anche la domanda di formazione. Nel corso del 2022 sono state infatti oltre 57mila le ore di formazione gratuite erogate tramite Forma.Temp, il fondo per la formazione dei lavoratori in somministrazione, soprattutto nelle aziende metalmeccaniche, della logistica e della produzione alimentare. Inoltre, nel 2022 aumentano del 290% anche i percorsi di Academy progettati in collaborazione con le aziende clienti sulla base delle loro specifiche esigenze, e del 200% delle Academy legate alle esigenze del
territorio.
Adapt forma sul decreto-lavoro
Per maggiori informazioni: formazione@adapt.it.
Assunzioni nella sicurezza, nella ristorazione e nella logistica
Il Gruppo Sicuritalia, che opera in Italia nel settore della sicurezza, con 700 milioni di euro di ricavi e 17mila dipendenti, ricerca oltre 1.000 figure da inserire nel proprio organico. Tra queste, circa 580 sono le assunzioni previste, mentre la parte rimanente riguarda le sostituzioni da ferie nei mesi estivi, da maggio in avanti. Le posizioni aperte riguardano: guardie giurate (il 47% delle ricerche totali), addetti ai servizi fiduciari (37%) e operatori di igiene ambientale (13%) da inserire su tutto il territorio nazionale, nelle regioni Lombardia e in particolare nella città metropolitana di Milano (che assorbe il 34% delle richieste totali), Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Lazio. Per quest'ultima regione le richieste maggiori riguardano prioritariamente il periodo estivo. Le nuove risorse andranno a inserirsi in contesti di primo piano, lavorando per compagnie del settore assicurativo, tecnologico, della difesa e della grande distribuzione. Tra gli ambiti operativi rientrano anche i tre principali scali aeroportuali lombardi (Milano Malpensa, Milano Linate e Bergamo Orio al Serio) e gli aeroporti di Venezia e Treviso. I requisiti richiesti variano in base al profilo e al livello di specializzazione: dalla pregressa esperienza nel settore della vigilanza per le posizioni aperte nelle Gdo, alla conoscenza delle lingue straniere per le posizioni in ambito reception di alta direzione per le grandi compagnie. Stessa differenziazione riguarda anche le disponibilità di giorni e orari, che variano in base al cliente di riferimento. Alcuni impieghi, specifici dell'ambito vigilanza, si articolano su turni organizzati in modo da assicurare ai clienti copertura 24 su 24 e sette giorni su sette. Mentre altri, servizi fiduciari e operatori di igiene ambientale, seguono i canonici orari d'ufficio. Gli interessati possono inviare le candidature attraverso la pagina "Lavora con noi": https://www.sicuritalia.it/lavora-con-noi/. A quasi dieci anni dal suo arrivo in Italia nel 2014, Kfc Italia consolida i risultati di un percorso di sviluppo importante e apre a una nuova fase di crescita investendo sul mercato nazionale. Ha chiuso il 2022 con un giro d’affari di 114 milioni di euro, in crescita del 70% rispetto a quello del 2021. I dati proiettano per il 2023 un’ulteriore crescita: la previsione è di 143 milioni di euro di giro d’affari (+25% rispetto al 2022) e di 20,7 milioni di clienti serviti, pari a un +25% rispetto allo scorso anno e a +107% sul 2021. La curva di crescita è sostenuta dall’apertura di 38 nuovi ristoranti entro i prossimi 20 mesi, di cui il 30% con servizio Drive Thru, il 30% inseriti in food court di centri commerciali e il 40% nei centri cittadini. Oggi è presente in 15 regioni con 67 ristoranti, di cui il 40% al Nord, il 20% al Centro e il 40% al Sud, tutti gestiti in franchising. L’obiettivo è raggiungere il traguardo dei 200 ristoranti sul territorio nazionale nei prossimi cinque anni, triplicando i numeri attuali e rafforzando la presenza del marchio in tutte le regioni, con un’attenzione particolare a Lombardia, Lazio, Triveneto, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Sardegna. Gli obiettivi di sviluppo avranno importanti ricadute positive anche sull’occupazione: nel 2023 verranno creati circa 500 nuovi posti di lavoro, per arrivare a raggiungere la soglia dei 5mila occupati entro cinque anni. Per maggiori informazioni: www.kfc.it. Infine Dsv Solutions Italy, divisione di Contract Logistics del Gruppo Dsv, specializzato in soluzioni di logistica e trasporto, annuncia l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo magazzino alle porte di Milano. L’impianto, che offrirà una superficie coperta di 25mila metri quadri e sarà dotato di un sistema di automazione all’avanguardia per la movimentazione e lo stoccaggio, ospiterà la sede centrale e avrà un ruolo fondamentale nella sua strategia di sviluppo e consolidamento nel mercato italiano. Con un fatturato in Italia di 1,3 miliardi di euro nel 2022, il Gruppo Dsv è presente su tutto il territorio nazionale con un totale di 43 branche e siti logistici e un organico di oltre 1.200 persone. È prevista l’assunzione di una cinquantina di operatori di magazzino attraverso partner selezionati come cooperative e/o Agenzie per il lavoro. Inoltre, stima almeno una decina di nuove assunzioni in termini di personale amministrativo, site manager, contract manager e ingegneri logistici. Per maggiori informazioni: https://www.dsv.com/it-it/ e @dsv.