Solidarietà digitale a sostegno di imprenditori e professionisti in difficoltà - Archivio
Creare vero impatto sociale partendo dall’innovazione e dal digital e andando così a creare i presupposti per permettere a tutte quelle realtà aziendali, piccole e medie imprese ad esempio, di adattarsi in modo rapido ai cambiamenti che stiamo vivendo e che il Covid-19 ha inevitabilmente recato con sé. «Il nostro fine è quello non solo di formare professionisti nel settore digital quanto quello di stimolare proprio quest’ultimi, spesso giovanissimi, a migliorare la vita delle persone grazie alle loro competenze e al lavoro che portano o porteranno avanti in futuro», spiega Gherardo Liguori, ceo e cofounder di Start2impact, start up innovativa a vocazione sociale che fornisce, attraverso un’unica piattaforma web, formazione teorica, pratica e raccoglie offerte di lavoro per fare carriera nel digitale.
Nasce con questo presupposto Start2inspire, sfida lanciata ai tanti giovani, che prevede la creazione di un piano di supporto a livello digital per attività locali e liberi professionisti in difficoltà. Al progetto hanno aderito già un centinaio di ragazzi sparsi su tutto il territorio italiano, con proposte concrete attivate all’interno della propria comunità, sia cittadina che regionale. Così se in Sicilia a Capo D’Orlando tre giovani hanno lanciato Sicilybay, piattaforma di e-commerce e delivery per supportare le attività commerciali locali, in Veneto il team di Pinta ha messo a disposizione gratuitamente ad attività e liberi professionisti il suo tool per la creazione di pagine web in modo molto semplice e intuitivo. Dal Lazio invece è partita l’idea di Salvalì, una piattaforma online, totalmente no profit, che vuole supportare i ristoratori italiani con delle gift cards acquistabili che consentono di garantire liquidità ai tanti esercenti del settore della ristorazione tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria.
Esempi concreti di come la Generazione Z stia rispondendo in modo puntuale e concreto all’emergenza che stiamo vivendo, forti di quella capacità di adattarsi al cambiamento e diventarne a loro volta fautori.
«Se vogliamo aiutare le attività che conosciamo a ripartire, bisogna iniziare dalle piccole cose - prosegue Virginia Tosti, Head of Growth e cofounder di Start2impact -. Per questo mai come ora tanti giovani possono davvero dare un contributo importante supportando piccole realtà in questo percorso di digitalizzazione ormai sempre più necessario».
La start up è da sempre attenta al profondo legame che deve esistere tra sviluppo digital e la sua ricaduta sul tessuto sociale, stimolando continuamente i membri della propria community a mettersi in gioco per creare un vero cambiamento nella società partendo proprio dalle skill apprese e affinate nel tempo.
L’attuale momento storico che stiamo vivendo porta con sé i tratti di un cambiamento che ancora non riusciamo a definire in tutti i suoi aspetti ma che sicuramente avrà delle ricadute importanti in tutti i settori produttivi e imprenditoriali. «Il primo passo di digitalizzazione per alcuni sarà decisivo per risollevarsi, per altri siamo consapevoli che non basterà - dichiara Liguori -. Ma desideriamo comunque dare il nostro contributo e trasmettere questo desiderio di creare impatto sociale ai tanti giovani che hanno trovato nel digital non solo una professione quanto una passione da coltivare».
Partendo dalla creazione di team su base regionale, la sfida di Start2inspire è quindi quella di individuare realtà da supportare, come ad esempio ristoranti, piccoli negozi di vicinato, liberi professionisti, ecc.. delineando un piano strategico e, qualora si riesca a stabilire un rapporto con l’attività in questione, aiutandola a titolo gratuito in questa fase: che sia per esempio la realizzazione di un sito web per la gestione della comunicazione con la propria clientela in questo periodo di chiusura, la condivisione di nuovi strumenti di pubblicità online per favorire l’acquisto nei piccoli negozi, la gestione delle attività social o l’avvio di un commercio elettronico.
«L’obiettivo è dare il proprio contributo piantando dei piccoli semi e lavorando affinché le proprie competenze siano al servizio della società per intervenire migliorandola ove possibile», prosegue Tosti.
Da Capo D’Orlando alla “conquista” della Sicilia. Ecco Sicilybay piattaforma di e-commerce e delivery
Si tratta dell’idea di Edoardo Lipari, digital manager di 31 anni, Alessandra Rando, ingegnere biomedico di 21 anni e Giacomo Bomtempo, dottore in Lingue moderne per il web che insieme hanno creato Sicilybay (https://www.sicilybay.it/) la piattaforma esclusivamente Made in Sicily dove è possibile acquistare, ordinare a domicilio o prenotare i servizi delle attività della propria città. «Sicilybay è un progetto nato dalla volontà di poter digitalizzare le imprese siciliane, favorendo il commercio locale, offrendo a tutti quanti gli imprenditori interessati la possibilità di avere un e-commerce con un sistema di prenotazioni online e consegne a domicilio in cui è possibile gestire gli ordini con chat automatizzate - spiega Edoardo -. Il servizio è gratuito per i primi tre mesi senza alcun vincolo di impegno e permette alle attività commerciali di poter offrire diversi servizi online ai propri clienti. Un supporto fondamentale verso quel processo di digitalizzazione che l’emergenza sanitaria ha di fatto accelerato ulteriormente nel nostro Paese. All’inizio non è stato facile vincere qui nel nostro Paese i timori di tante piccole piccole e medie imprese ancora restie all’uso dell’on line e ciò ha comportato garantire un’assistenza h24». Il progetto sta aiutando oltre 15 aziende, soprattutto nella zona di Capo D’Orlando, città di origine dei membri del team, ma punta ad espandersi in tutta la regione. A oggi Sicilybay ha generato oltre 2000 euro di vendite online per il delivery supportando l’economia locale. «Un risultato che ci fa felice, non sono molti ma in un piccole paese vuol dire, vuol dire dare un servizio e aiutare le persone in un momento di particolare smarrimento, aiutando diverse attività a svolgere il proprio lavoro».
Dal Veneto arriva un tool per la creazione di pagine web: uno dei primi progetti già in azione
Ha risposto alla chiamata di Start2inspire anche Marco Terren, 26 anni, Local Ambassador Start2impact del Veneto, che in team con altri due membri esterni alla community, Paolo Cargnin e Alessandro Scopaz, ha creato Pinta (http://pinta.app/). Si tratta di uno strumento che consente agli imprenditori di gestire in modo rapido e veloce le proprie attività digitali. Nello specifico Pinta consente a chiunque di creare pagine web grazie a un’interfaccia estremamente intuitiva. Ad oggi oltre 100 tra attività locali e liberi professionisti hanno creato le proprie pagine web. «Pinta è uno strumento digitale che abbiamo sempre usato all’interno della nostra agenzia digitale. L’idea di trasformarlo in uno strumento per il pubblico ci è venuta poco tempo fa, faceva freddo, era dicembre e il mondo era molto diverso rispetto ad oggi - spiega Terren -. Da quando la quarantena causata dal Covid-19 ha comportato la conseguente chiusura totale degli esercizi commerciali, abbiamo lavorato a ritmi sorprendenti per rilasciare questo prodotto il prima possibile. L’obiettivo è proprio sostenere quelle realtà alle quali manca una propria presenza on-line, fornendo loro uno strumento accessibile per velocizzare il processo di digitalizzazione dell’attività partendo dalla propria pagina web». Per scelta del team Pinta è attualmente gratuito per i primi tre mesi, proprio per dare la possibilità a chiunque di iniziare fin da subito ad usarlo senza dover sostenere dei costi ulteriori dato il momento storico.
Supportare i ristoranti con delle gift card: dal Lazio ecco Salvalì
Si rivolge invece al mondo della ristorazione, settore particolarmente colpito dall’emergenza, il progetto messo a punto da Luca Tamborino-Frisari, 23 anni, di Bari. Presenti nel team, ed esterni alla community di Start2impact, Luigi Adornetto, 21 anni, e Federico Pedron, 24 anni. «Ci siamo ritrovati in quarantena a domandarci come poter aiutare imprenditori e lavoratori italiani colpiti dall’emergenza Covid-19. Così è nata l’idea Salvalì», spiega Adornetto. Salvali.it (http://www.salvali.it/) è infatti una piattaforma online, totalmente no profit, che vuole supportare i ristoratori italiani che, anche durante la chiusura obbligata degli ultimi mesi, hanno continuato a dover sostenere dei costi fissi legati alla propria attività. «Abbiamo lanciato la piattaforma su 32 città italiane e abbiamo avuto una bella risposta; adesso siamo a lavoro per arrivare in tutta Italia», prosegue Tamborino-Frisari. Si tratta di una piattaforma dove i ristoranti possono offrire delle gift card spendibili alla riapertura delle attività. Il progetto sta già raccogliendo ottimi risultati con 32 ristoranti già iscritti e presenti in piattaforma e che dispongono già di gift card, mentre altri 23 ristoranti sono in procinto di creare le loro gift card. SalvaLì sta inoltre stringendo alcune partnership con diverse startup del settore food proprio per poter continuare insieme a dare supporto al settore della ristorazione, tra i più colpiti dalla crisi causata dal Coronavirus.