In generale, le maggiori opportunità professionali nei
prossimi anni nel settore auto saranno nell’ambito dell’indotto auto e riguarderanno
principalmente le figure tecniche destinate a lavorare in un mercato
internazionale, con un numero crescente di clienti esteri o di clienti
italiani con stabilimenti all’estero. Vi sarà forte richiesta per
ingegneri che vadano a sviluppare stabilimenti e linee produttive in Paesi emergenti o che si confrontino commercialmente con costruttori non
solo italiani. Nel settore delle vendite, le figure più richieste sono i
key account per il mercato tedesco, cioè coloro che seguono i maggiori
clienti e che hanno il compito di far entrare le aziende italiane
dell’indotto auto anche nel mercato dei costruttori tedeschi. Mentre per
quanto riguarda le funzioni amministrative, le aziende italiane che
esportano o che hanno aperto filiali all’estero ricercano sales
controller, funzione destinata a strutturare i processi necessari a
controllare l’andamento delle filiali estere, e industrial controller,
destinati a verificare se gli stabilimenti sono produttivi o meno, e in
particolare plant controller, che nelle multinazionali si occupa di
controllo costi dello stabilimento, reportistica verso casa madre e
accounting. Un’altra area occupazionale molto promettente è quella
dell’automazione: negli ultimi anni il livello di automazione
industriale del settore auto è cresciuto e così le aziende che
costruiscono le linee di produzione per stabilimenti automotive. In
questo settore la figura più richiesta è l’export manager che conosca i
canali di vendita nei mercati emergenti e il project manager che segua
in loco l’avanzamento del progetto. L’incremento retributivo di queste
figure, negli ultimi anni, è cresciuto del 30% nei passaggi da azienda
ad aziendaMichael Page ha anche individuato
le professioni che mostrano segnali di declino occupazionale. Tra
queste, vi è il classico disegnatore meccanico, a cui viene preferito il
progettista, che oltre a saper disegnare, si confronta con il cliente,
sa valutare i costi di progetto e la sua fattibilità tecnica. In
generale, la tendenza alla riduzione dei costi porta le aziende a
svolgere più attività con meno persone e questo premia i profili più
completi e polifunzionali. Inoltre, diventa fortemente limitante la
mancata disponibilità a trasferte o a trasferimenti nel mondo.“Nonostante la contrazione delle vendite, l’occupazione nel settore auto è rimasta sostanzialmente stabile tra il 2012 e il 2013, anche se sta cambiando pelle, con alcune professionalità che perdono interesse e altre in forte crescita, soprattutto quelle legate all’internazionalizzazione, che hanno visto crescere anche le retribuzioni in maniera sensibile”.
Davide Portoghese, responsabile della filiale di Torino di Michael Page, primo operatore italiano ed europeo nella ricerca e selezione di personale qualificato, parla da un punto di osservazione privilegiato, visto che in Piemonte il settore auto è responsabile, direttamente e attraverso l’indotto, del 70% circa dell’occupazione.Secondo Michael Page, i passaggi da un’azienda all’altra oggi portano a incrementi retributivi intorno al 10/12% dello stipendio annuo, ma possono raggiungere anche il 20% per i profili più ricercati, che sono quelli legati all’organizzazione, alle vendite estere e ad alcune funzioni finanziarie.