venerdì 5 agosto 2016
Lo ha affermato il sottosegretario Luigi Bobba (nella foto) nel corso della presentazione della ricerca, curata da Isfol, che rappresenta la prima indagine basata su un campione di 1.000 volontari.
«Importante esperienza di formazione e crescita personale»
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Il Servizio civile nazionale fra cittadinanza attiva e occupabilità. È il tema della ricerca, curata da Isfol e presentata ieri mattina presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che rappresenta la prima indagine conoscitiva rivolta ai giovani che hanno effettuato Servizio civile a seguito del bando emanato nel 2015, basata su un campione di 1.000 volontari su quasi 28mila. "L’ indagine costituisce un’assoluta novità, capace non solo di tracciare l’identikit dei giovani in Servizio, ma anche di fungere da guida nella predisposizione del decreto legislativo in applicazione della legge delega di riforma del terzo settore e del servizio civile", sottolinea il sottosegretario Luigi Bobba. Chi sono i giovani che hanno svolto il Servizio civile tra il 2015 e il 2016?Sono prevalentemente donne (65,3%) e si concentrano nelle classe di età 22-25 anni (48,1%). Provengono principalmente dal Sud (30,1%) e dal Nord (27,4%), vivono in famiglia, appartengono ad un ceto sociale medio-alto e vorrebbero spostarsi. Infatti, viene rilevata una significativa propensione alla mobilità (86%), soprattutto se la motivazione consiste nella possibilità di avere uno sbocco lavorativo. Il livello di istruzione dei volontari è decisamente superiore a quello dei loro coetanei. I giovani di Servizio civile sono più istruiti rispetto alla media della popolazione: il 60,2% è in possesso di diploma secondario superiore; il 16% di laurea di II livello; il12,7% di laurea di I livello; l'11,2% di titoli fino alla licenza media; il 35% sta seguendo un percorso formativo ed il 95% dichiara di conoscere almeno una lingua straniera a livello base.  Giovani del Servizio civile: le motivazioni e i lavoroIl 44,2% dei giovani che aderisce al SCN lo fa per accrescere le proprie competenze e avvicinarsi al mondo del lavoro. Tuttavia, altrettanto forti sono le motivazioni legate alla sfera della solidarietà: il desiderio di aiutare le persone che hanno bisogno (23,5%) per motivi connessi a ingiustizie, discriminazione, bisogni fisici ed economici. Sotto il profilo delle esperienze lavorative si osserva che il 46% dei giovani ha avuto più esperienze, mentre il 30% non hai mai svolto alcuna attività lavorativa. Si riscontra che in linea di massima i giovani volontari per il 46% si dedicano solamente al Servizio civile, mentre ¼ di essi combina questa esperienza con attività lavorative/formative. I media e la cittadinanza attivaLa propensione all’utilizzo delle nuove tecnologie rispecchia in buona sostanza quella della popolazione giovanile italiana per quanto riguarda l’utilizzo dei social networks, inoltre il 59% dichiara di seguire quotidianamente l’attualità. È interessante notare che quasi il 60% dei giovani è impegnato in attività di volontariato e, il 65% si dichiara sostenitore di un’associazione (sportive 26%, culturali 19% eccetera)Priorità e visione del futuro dei giovaniI volontari partecipano attivamente alle elezioni politiche: nel 2013 l’86% dei giovani ha preso parte al voto contro una media generale del 75%. Alle elezioni europee del 2014 il rapporto è stato del 70% contro il 59%. Le priorità dei volontari sono: lavoro (33%), sanità (19%), scuola (16%) e a seguire immigrazione, giustizia, ambiente, sicurezza.Il 35% di essi teme di non trovare l’occupazione desiderata e rimanere precario per tanto tempo (23%). “I dati del Servizio Civile Nazionale – continua Bobba -  sono eloquenti in termini di partecipazione dei volontari: dal 2001 al 2013, quasi 300.000 giovani sono stati avviati, nel 2015 il dato è raddoppiato passando dai 15.000 del 2014 ai circa 35.000. Nel 2016 si prevede l’impiego di oltre 41.700 giovani. Il lavoro fatto in questi ultimi due anni dagli enti, ma anche dal Dipartimento del Servizio Civile e del ministero del lavoro ha visto altresì concretizzare sette accordi di programma – e protocolli di intesa -  tra i quali quello con il Ministero dell’Interno, Ministero dell’Ambiente e Ministero dei Beni Culturali e Anac. L’ultimo in ordine cronologico è quello stipulato con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che consente l’impiego di 1.000 giovani in progetti di agricoltura sociale. Tali accordi permettono di ampliare notevolmente il numero dei volontari da coinvolgere in attività di interesse pubblico. Questo governo crede fortemente nei giovani che sono i veri protagonisti dell’agenda pubblica, infatti ad oggi solo per il 2016 sono stati stanziati circa 212 milioni di euro per il finanziamento di progetti del Servizio Civile. Dal 2017 i ragazzi presteranno il volto al nuovo spot istituzionale del Servizio civile, grazie al bando pubblicato dal Dipartimento del Servizio civile, appena concluso. Infine, questa indagine conferma la valenza del Servizio civile per i ragazzi e le ragazze, quale importante esperienza di formazione e crescita personale".
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