sabato 10 ottobre 2015
I consulenti del lavoro, riuniti a Ivrea (nella foto le Officine H della Olivetti), riflettono su come rimettere al centro l'uomo, ricreando quelle condizioni di benessere postindustriale che possano favorire maggiore occupazione e, di conseguenza, una nuova ripresa del Paese.
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Ripartire dalle imprese e dal made in Italy in quanto elementi costitutivi dell'economia italiana. È questo il messaggio lanciato dai consulenti del lavoro, riuniti a Ivrea, in provincia di Torino, per riflettere su come rimettere al centro l'uomo e il suo lavoro, ricreando quelle condizioni di benessere 'postindustriale' che possano favorire maggiore occupazione e, di conseguenza, una nuova ripresa del Paese. A far da cornice all'evento le Officine H di Ivrea, luogo simbolo della produttività e dell'industria italiana degli anni '50. "Adriano Olivetti - si legge in una nota - all'inizio della sua avventura considerava la sua fabbrica a misura d'uomo, perché questi trovasse nel suo ordinato posto di lavoro uno strumento di riscatto e non un congegno di sofferenza. Allo stesso modo, i consulenti del lavoro si sono lasciati ispirare positivamente da questi spazi, evocatori di sviluppo, di crisi e di continuo cambiamento, attraversouna giornata di formazione, confronto e proposte sul futuro del Paese, facendo sì che la cultura del lavoro non sia solo un concetto da apprendere, ma da realizzare concretamente per rimettere in moto il sistema economico e produttivo italiano". "La dignità dell'uomo - ha commentato la presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone - si realizza quando ha la possibilità di esprimere il suo talento, anche lavorativo, all'interno di una realtà che soddisfi le sue aspettative di vita e i suoi valori. E noi consulenti del lavoro ci adoperiamo ogni giorno per raggiungere questo risultato".
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