lunedì 1 agosto 2016
​La Giunta regionale ha approvato il Programma: tre milioni 900mila  per azioni di sistema e  66 milioni 100mila per interventi specifici.
Settanta milioni per le politiche del lavoro
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"Ammonta a  70 milioni di euro, di cui tre milioni 900mila  per azioni di sistema e  66 milioni 100mila per interventi specifici, il Programma delle politiche del lavoro 2016-2017 della Regione Umbria": lo ha annunciato il vice presidente della Giunta regionale e assessore al Lavoro, Fabio Paparelli, commentando l'approvazione del Programma da parte della Giunta regionale dell'Umbria, in attuazione del Piano triennale regionale per il lavoro. "Si tratta - ha aggiunto l'assessore - di una mole di risorse particolarmente consistente che ci consentirà di affrontare le principali criticità presenti nel mercato del lavoro, con l'obiettivo di promuovere l'occupazione e sostenere la crescita.  Le politiche attive del lavoro rivestono infatti un ruolo strategico sia per i giovani, che sono quelli che incontrano maggiori difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, sia per quanti hanno perso il lavoro e sono in attesa di reinserimento. In particolare per quei soggetti che hanno perso il lavoro nei primi anni di crisi e che, a distanza di cinque anni, non sono ancora riusciti a reinserirsi nell'occupazione a causa della non più giovane età o perché sono in possesso di qualifiche obsolete e non più richieste dal mercato. È tenendo conto di questo quadro - ha aggiunto l'assessore -  che il programma delle politiche attive della Regione Umbria si articola su quattro tipologie di interventi".In particolare il Programma prevede la continuazione del Programma Garanzia giovani con risorse del Por Fse 2014-2020, attuando la Raccomandazione Europea con misure analoghe a quelle già programmate ed attuate nel Piano nazionale Garanzia giovani, ma contenendo alcune peculiarità, come ad esempio la formazione in aula seguita da esperienze "on the job", poiché il contatto con l'impresa si ritiene fondamentale per il successivo inserimento lavorativo.  La seconda tipologia di interventi prevede attività di orientamento e formazione per il reinserimento rivolte a disoccupati adulti, oltre che ai percettori di ammortizzatori sociali, in attuazione del decreto legislativo 150/2015, attraverso l'assegno di ricollocazione. Per i soggetti appartenenti alle fasce deboli, target che necessita di strumenti particolarmente efficaci per il reinserimento, saranno inoltre previsti percorsi formativi integrati da esperienze lavorative con incentivi per l'assunzione stabile di importo superiore a quelli dedicati ad altri target.Il valore di questa azione ammonta a 16 mila 100mila euro.
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