mercoledì 3 luglio 2024
Sono 15,2 milioni gli ascoltatori in Italia, in aumento rispetto ai 14,9 milioni dello scorso anno. Nate diverse accademie, corsi e percorsi formativi. Al via anche un premio
Annalisa Terzoli, fondatrice di Bloomcast

Annalisa Terzoli, fondatrice di Bloomcast - Archivio

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Sono 15,2 milioni gli ascoltatori di podcast in Italia, in crescita rispetto ai 14,9 milioni dello scorso anno. La passione per l'ascolto sale anche per frequenza, con 8,8 milioni di persone che ascoltano contenuti almeno una volta a settimana e sei milioni tutti i giorni o almeno 2-3 volte alla settimana. Aumenta al 63% anche la percentuale di ascoltatori di branded podcast, secondo una ricerca di Obe-Osservatorio Branded Entertainment. La ricerca, realizzata in collaborazione con Bva Doxa sotto il coordinamento del direttore Scientifico di Obe Anna Vitiello, evidenzia che tra le piattaforme mantengono il loro primato Spotify (55%) e Amazon Music (33%), seguite da un 17% di ascoltatori sul canale autore/speaker/influencer, mentre sono in crescita le piattaforme specialistiche (Audible 16%, Apple Music 12%, Google Podcast 12% e Spreaker 5%). YouTube si conferma un ottimo entry point per nuovi adepti (58%), registrando un incremento del +3%. A premiare i podcast la loro natura multitasking: il 75% degli ascoltatori dichiara di fare altro mentre ascolta - faccende domestiche (48%), viaggi (44%), sport (38%) - tendenza confermata dalla scelta dello smartphone come device principale (80%). L'interesse degli ascoltatori si orienta sempre più verso l'approfondimento (45%) e il bisogno di imparare cose/ materie nuove (45%) a discapito dell'informazione, che registra meno 5 punti percentuali rispetto al 2023. L'attualità si conferma l'argomento più ricercato (41%) seguito da inchieste/ reportage (40%) e dall'intrattenimento (37%). I primi minuti devono essere in grado di catturare l'attenzione e se l'elemento che guida la scelta resta il contenuto, cresce l'attenzione per la voce narrante: il 58% ritiene fondamentale il tema e l'argomento e il 27% il podcaster/speaker (+5% vs 2023).

Come si diventa professionisti dei podcast

​​Sono sempre più le persone che vorrebbero iniziare una carriera professionale come produttori di podcast, creando per sé o per clienti terzi. «Credo che per diventare professionisti dello strumento servano sia competenze tecniche (che vanno studiate e imparate), sia “sporcarsi le mani” facendo esperienza - spiega Annalisa Terzoli, fondatrice di Bloomcast, la podcast agency che supporta la crescita delle aziende grazie al podcast marketing -. Penso inoltre che specializzarsi solo sui podcast, quindi essere verticali su un solo media, aiuti a posizionarsi meglio come professionisti e ad avere più possibilità lavorative. Nell’ultimo anno abbiamo visto la nascita di diverse accademie, corsi e percorsi formativi su come diventare professionisti dei podcast. Penso che questi percorsi siano validi e utili per apprendere conoscenze tecniche audio ma che poi serva lavorare sul campo per sviluppare un proprio stile e capire i formati e gli approcci che funzionano meglio per i propri clienti. I percorsi migliori penso siano proprio quelli che comprendono esercitazioni pratiche e il confronto reale con il mercato. Nel mondo dei podcast si sono riversati diversi professionisti provenienti dall’ambito radio. Queste figure hanno le competenze audio tecniche necessarie ma spesso sono carenti di quelle conoscenze specifiche del mercato del podcast. I settori del podcasting e della radio sono infatti distanti; si rivolgono a pubblici completamente diversi e con intenti diversi. Il pubblico del podcast ascolta principalmente con l’intento di formarsi mentre quello della radio con l’intento di intrattenersi. Inoltre il podcast è molto più simile ad un prodotto editoriale che viene sviluppato come serie mentre la radio ha una fruizione diretta».

Le competenze richieste per lavorare professionalmente con i podcast riguardo l’ambito tecnico-audio e conoscenze specifiche dello strumento podcast. Un bravo professionista del podcast deve saper registrare con qualità le voci, eseguire la post produzione e saper sonorizzare, quindi riuscire ad inserire musica e elementi sonori nei momenti appropriati. Oltre questo sono necessarie competenze relative alla scrittura. Nei podcast, soprattutto nei formati storytelling, è importantissimo saper scrivere storie coinvolgenti che attraggano l’attenzione del pubblico. Scrivere per l'audio è diverso dallo scrivere un articolo quindi, anche in questo caso, servono competenze specifiche. Inoltre è necessaria una profonda conoscenza del mercato e dello strumento podcast; esistono infatti diversi tecnicismi e linee guida (dettate dalle piattaforme d’ascolto come Spotify e Apple Podcast) che vanno rispettate nella fase di progettazione del contenuto. È consigliato conoscere anche le basi del marketing digitale e della promozione sui social, per poter supportare i clienti nella distribuzione e comunicazione del prodotto. Se si decide di intraprendere una carriera come liberi professionisti sono essenziali anche tutte quelle competenze imprenditoriali legate all'auto promozione, alla vendita e alla gestione del cliente.

«Ho iniziato la mia formazione nell’ambito audio nel 2019, conseguendo una laurea in Informatica musicale all'Università degli Studi di Milano - racconta Annalisa -. Ho studiato analisi del suono, manipolazione dell'audio e programmazione musicale. In parallelo ho conseguito una seconda laurea in Conservatorio, come musicista jazz. Il percorso di studi come musicista professionista mi ha permesso di sviluppare competenze musicali approfondite e di migliorare il mio orecchio e la mia sensibilità musicale. Grazie alla combinazione di queste competenze tecniche e musicali, dopo la laurea ho iniziato un tirocinio formativo in una piccola testata giornalistica milanese, nella quale mi era stato chiesto di sviluppare la sezione podcast. Durante il periodo nella testata, ho migliorato le mie competenze di scrittura grazie al supporto dei giornalisti presenti e ho iniziato a studiare per mia curiosità il mercato dei podcast asiatico e statunitense. Nel 2019 i podcast in Italia erano ancora poco conosciuti mentre in Asia e negli Stati Uniti avevano già un ampio mercato. Ho studiato quindi le peculiarità di questo media e le opportunità che nel giro di qualche anno sarebbero arrivate anche da noi. L’anno successivo ho aperto la partita Iva e ho iniziato a lavorare con i primi piccoli clienti, principalmente freelance e liberi professionisti che volevano promuoversi grazie ad un proprio podcast. Con il tempo la richiesta dei miei servizi è cresciuta sempre di più e nel giro di due anni sono arrivata ad avere un team di sei collaboratori, ognuno verticale su uno step di produzione, che mi supporta nella creazione dei progetti per i miei clienti. Attualmente lavoriamo principalmente con brand e grandi aziende. L'esperienza, oltre alla formazione, mi ha permesso di affinare tantissimo la mia tecnica e di testare sul mercato quali contenuti funzionavano e quali meno».

Gli sbocchi occupazionali futuri
È previsto che il mercato dei podcast continui a crescere per i prossimi cinque anni. Sempre più aziende scelgono di creare un proprio podcast e sempre più brand investono in pubblicità audio. Nel 2024, si prevede che le entrate globali derivanti dalla pubblicità dei podcast cresceranno del 16% su base annua e supereranno i quattro miliardi di dollari. Entro il 2028, i ricavi saliranno a 5,2 miliardi di dollari, mentre il tasso di crescita annuale sarà del 4,7%. È quindi probabile che questo mercato crei sempre più posti di lavoro e richiesta di professionisti specializzati. Questi professionisti potranno lavorare in libera professione oppure come dipendenti nelle diverse case di produzione che stanno nascendo nell’ultimo periodo. Le figure più richieste saranno quelle del producer, ovvero colui che coordina i processi di produzione dei podcast e quella del podcast editor, ovvero il professionista specializzato nella post produzione audio. «L'avvento dell'intelligenza artificiale - continua l'imprenditrice - ha portato allo sviluppo di alcuni software, attualmente ancora primordiali e poco precisi, che in futuro potranno effettuare la parte tecnica di editing audio al posto di professionisti umani. Penso però che la creatività e la progettazione strategica di podcast non possa essere sostituita da un software artificiale. Ritengo quindi che, assieme al mercato, cresceranno anche le opportunità opportunità lavorative e serviranno sempre più professionisti con una solida conoscenza del settore».

Un aspetto particolare riguarda il podcast marketing ossia l'utilizzo di contenuti audio a vantaggio della crescita di un’attività commerciale. Secondo un’analisi della Bbc, i podcast portano a un coinvolgimento superiore del 16% rispetto agli altri contenuti audio-visivi e a una percentuale di ricordo del brand superiore del 12%. Nel contesto del marketing, il podcasting offre diverse opportunità. Le aziende possono creare podcast in cui condividono informazioni e aggiornamenti sul proprio settore, offrono consigli, intervistano esperti o presentano vere e proprie tavole rotonde in formato audio. Questo consente di stabilire una presenza di marca e costruire un pubblico fedele in una nicchia specifica. «Oggi le persone non scelgono più il prodotto o il servizio per quello che è - conclude Terzoli -. Scelgono il brand o l’azienda con la quale hanno un legame emotivo e condividono valori e mentalità. I podcast, se studiati nel modo giusto, fanno proprio questo: generano connessione con gli utenti».

Al via la III edizione de "Il Pod"

Torna l'atteso appuntamento per tutti gli appassionati del mondo del podcasting: il 7 luglio 2024 si terrà la III edizione de Il Pod - l'Italian Podcast Awards, il primo premio nazionale dedicato ai migliori podcast italiani. Non solo un premio, ma una giornata di incontri e approfondimenti dedicata alla forma di comunicazione più appassionante degli ultimi anni. Per la prima volta l'appuntamento sarà a Piacenza negli spazi del Laboratorio Aperto-Ex Chiesa del Carmine e la corte del Palazzo Farnese che accoglieranno i protagonisti di questa edizione, organizzata dai filosofi e scrittori, fondatori del progetto di divulgazione culturale Tlon, Maura Gancitano e Andrea Colamedici, con la direzione artistica dell'autore e produttore di podcast Fabio Ragazzo. Saranno 18 i podcaster premiati, uno per ognuna delle categorie in concorso. Oltre a questi, saranno conferiti quattro super premi: il Podcast dell'Anno, il Premio del pubblico Amazon Music dopo il grande successo della scorsa edizione che ha visto più di 60mila ascoltatori votare il proprio podcast preferito, il Premio Green sostenuto da Iren, quello per il miglior Podcast Indie 2024 e, novità di questa edizione, il Premio Piacenza, istituito dalla città. Non solo una premiazione, ma una giornata di celebrazione dei contenuti più interessanti che vuole valorizzare e contribuire alla crescita di questo medium. Durante l'evento, infatti, ci saranno spazi interamente dedicati ai podcaster e al racconto del loro lavoro di creazione di contenuti, attraverso talk, workshop e presentazioni, appuntamenti ai quali prenderanno parte giornalisti, scrittori, attori e comici come Stefano Nazzi, Chiara Tagliaferri, Nicola Lagioia, Debora Campanella, Pablo Trincia, Daniele Tinti e Stefano Rapone, Francesca Zanni, Rossella Pivanti e molti altri.
Tra le novità 2024, anche una sessione organizzata in collaborazione con Spotify, partner della manifestazione, dedicata a tutti coloro che vogliono imparare come sfruttare al massimo la piattaforma, dal funzionamento delle classifiche, ai tool interattivi e alla monetizzazione.


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