Pasticceri, pizzaioli, ma anche infermieri, commessi, camerieri. Dai dati di un'indagine della Fondazione Consulenti del lavoro, emerge che "nel primo trimestre del 2014 risultano essere 35mila i posti disponibili che nessuno cerca e che nessuno vuole". Ci sono 10mila posti disponibili per infermieri, 6mila per pizzaioli, 5mila commessi, 2.400 camerieri, 1.350 elettricisti, 1.270 contabili, 1.100 idraulici. Ma servono anche 1.900 parrucchieri ed estetiste, 1.400 informatici, 1.100 tecnici della vendita, mille baristi. Per quanto riguarda i lavoratori manuali, se i numeri del settore 'dolci e gelati' possono stupire, ancora più critica la situazione delle pizzerie, dove si contano circa 6mila posti vacanti. Al punto che la difficoltà di reperire del personale esperto ha costretto i gestori ad accontentarsi di assumere del personale non qualificato, ricorrendo alla formazione per riallineare le competenze necessarie alla qualità nell'offerta.Nel settore agricolo, invece - dice ancora la ricerca - si assiste a un duplice fenomeno. Nel 2013 si è avuta una crescita di circa il 2% del numero di aziende agricole guidate da giovani under 30 e sono emerse nuove figure (sommelier, birraio a chilometri zero, affinatore di formaggi, food blogger, idro-geologo, climatologo) legate anche alla green economy (energy manager, progettista di energie rinnovabili, certificatore energetico, botanico) che hanno attrattosoprattutto la fascia di lavoratori under 40.Di contro però, vi sono dati che evidenziano le difficoltà di reperire lavoratori meno specializzati, quali raccoglitori stagionali di frutta e ortaggi (40% dei posti sono rimasti vacanti) o trebbiatori (35%).Per i lavori specializzati, "mancano 230mila specialisti in informatica, tlc e nelle professioni legate all'e-business. Nel 2015 la domanda di lavoratori specializzati arriverà a 440mila unità, mentre in tutta Europa i posti da colmare nelle aziende diventeranno 900mila". Inoltre, il 36% delle imprese italiane ha difficoltà a reperire sul mercato figure professionali qualificate, soprattutto in campo ingegneristico, ma anche amministrativo, finanziario e commerciale.Non soffrono certo di mancanza di lavoro infermieri e altri addetti del settore cura alla persona: in Italia nel 2013 sono mancati ben 60mila infermieri e entro il 2020 occorreranno 250mila unità in più rispetto alle attuali 390mila.