Auto da sogno, certo. Ma non è solo apparenza. Per costruirle occorre una tecnologia sofisticata, tempo, massima precisione. Quanto e quale lavoro esistano dietro la produzione di una vettura di lusso lo spiega ad esempio un comunicato di Porsche che racconta come lo sforzo tecnologico profuso per la 918 Spyder non si sia fermato alla progettazione dell'automobile, ma è stato esteso alla messa a punto di processi produttivi innovativi. Sono solo cento gli operai altamentespecializzati - scelti tra i 3.500 che lavorano nella fabbrica - che la assemblano a mano in un'area di 4.000 metri quadrati, situata nel cuore dell'impianto numero 2 di Zuffenhausen, in Germania, dovesi trovano anche il quartier generale Porsche e le linee produttive della 911. La produzione della 918 Spyder proseguirà fino alla metà del 2015, quando l'ultima delle 918 unità previste varcherà i cancelli dell'impianto.
Quattro anni fa, quando Michael Drolshagen ricevette l'incarico di progettare l'area dove la nuova Porsche sarebbe stata assemblata, la immaginò come un laboratorio di precisione simile a quelli dove si costruiscono gli orologi più pregiati. Il risultato finale fu molto fedele all'idea iniziale. Concentrati e silenziosi, gli operai di Stoccarda lavorano in stazioni ergonomiche e in un ambiente dove predominano gli stessi colori dell'auto: bianco, grigio e verde acido. Non ci sono filivolanti o cavi sospesi, tutti gli attrezzi e gli utensili sono senza fili e collegati via bluetooth, così da verificare in tempo reale le giuste coppie di serraggio, ma sono anche estremamente silenziosi per non rischiare di danneggiare i componenti pregiati.