mercoledì 17 agosto 2016
«Dopo sette lunghi anni di penalizzazione retributiva -  spiega il segretario generale della Uilpa, Nicola Turco - la riapertura della contrattazione nel Pubblico impiego presuppone la disponibilità di nuove risorse, che siano sufficienti a garantire un recupero adeguato del potere di acquisto da parte dei dipendenti pubblici».
«Per il rinnovo servono sette miliardi»
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​"Dopo sette lunghi anni di penalizzazione retributiva, la riapertura della contrattazione nel Pubblico Impiego presuppone la disponibilità di nuove risorse, che siano sufficienti a garantire un recupero adeguato del potere di acquisto da parte dei dipendenti pubblici". Ad affermarlo, in una nota, è il segretario generale della Uilpa, Nicola Turco, aggiungendo che "la sentenza della Corte costituzionale dello scorso anno sull'illegittimità del blocco della contrattazione ne escluse la retroattività al fine di evitare una voragine nel bilancio dello Stato"."Sappiamo comunque tutti - aggiunge - che il costo di un rinnovo triennale dei contratti si attesta, a regime, intorno ai sette miliardi di euro ed è quindi questa la cifra che il governo deve mettere sul piatto della bilancia, diversamente sarebbe ragionare sul nulla". Che le risorse, a legislazione vigente, ci siano, sottolinea Turco, "non è un mistero, lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo: agire sulla politica dei bonus, sulle consulenze esterne nella Pa, sulla reinternalizzazione dei servizi, sul sistema degli appalti e degli acquisti e restituire anche ai lavoratori il frutto del lavoro compiuto con la lotta all'evasione fiscale".Con tali azioni, rileva il sindacalista, "raggiungere la cifra di sette miliardi di euro a regime sarebbe un gioco da ragazzi, consentendo anche la destinazione di ulteriori risorse ad interventi mirati a rendere più funzionale la Pubblica Amministrazione (reclutamento di nuovo personale, formazione e aggiornamento professionale dei dipendenti, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, potenziamento delle tecnologie eccetera)".E non vorremmo neanche ipotizzare, osserva Turco, "che le notizie allarmistiche sulla frenata del Pil possano fare da apripista a nuove fumate nere sulla disponibilità delle risorse necessarie alla ripresa della contrattazione". "Ciò - aggiunge - è del tutto evidente, genererebbe una frattura insanabile, rendendo inevitabile l'apertura di un grave conflitto, che nessuno vuole in quanto dannoso per tutti, ad iniziare dalla funzionalità del servizio pubblico e dalle esigenze della collettività"."Sia ben chiaro che il contratto deve essere un diritto garantito a tutti i lavoratori - incalza il segretario generale della Uilpa - Noi non accetteremo e non consentiremo soluzioni diverse, mirate a dividere il mondo del lavoro. Dopo sette di blocco contrattuale, inaccettabile, illogico, ingiusto, la strada dei compromessi non è assolutamente percorribile. Mai più dovrà verificarsi il diniego al rinnovo dei contratti di lavoro e ciò sia per gli effetti economici sul presente sia per quelli previdenziali sul futuro. È una brutta pagina del nostro tempo, una pagina nera nella storia del lavoro pubblico che si chiude e sulla quale impediremo a qualsiasi governo di tornare".In sede di trattativa, rileva, "sarà inoltre indispensabile il confronto finalizzato a condividere le regole ed i criteri, oggettivi, trasparenti, imparziali, per costruire tutti insieme i sistemi per la valutazione del merito dei dipendenti, da utilizzare unicamente per la distribuzione di risorse aggiuntive per il salario accessorio, che pure dovranno essere individuate a tale scopo".
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