mercoledì 25 giugno 2014
Dai risultati della ricerca emerge che nel caso di immigrati extracomunitari uno dei principali fattori che espone all'irregolarità è la provenienza, mentre si identifica come elemento di protezione il titolo di studio.
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Effetto cicatrice, così viene definito il fenomeno che caratterizza il lavoro sommerso e irregolare degli stranieri in Italia: gli immigrati che entrano da irregolari nel mercato del lavoro nella maggior parte dei casi rimangono in tale condizione. È quanto evidenzia un'indagine svolta dall'Isfol. Dai risultati della ricerca emerge che nel caso di immigrati extracomunitari uno dei principali fattori che espone all'irregolarità è la provenienza, mentre si identifica come elemento di protezione il titolo di studio.Paradossalmente negli ultimi anni, nonostante un'economia stagnante, si sono registrati forti tassi di immigrazione e le motivazioni sono legate ad alcune caratteristiche del nostro mercato del lavoro: dagli alti oneri fiscali sulla retribuzione, alla mancanza di una cultura della regolarità, fino alla presenza della criminalità organizzata. Si è così innescato uno schema circolare che vede l'economia sommersa non come effetto bensì come causa dell'immigrazione irregolare, utilizzata quale serbatoio attraverso cui il sistema si alimenta.L'indagine Il lavoro sommerso e irregolare degli stranieri in Italia è stata realizzata nel quadro dell'impegno che da oltre un decennio l'Isfol dedica a questa tematica, declinata nelle sue varie sfaccettature di genere o settoriali ed ora sulle categorie svantaggiate.
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