"Il mercato occupazionale mostra i primi segnali positivi. Parliamo di un arresto della caduta, più che di una lenta ripresa. È infatti ancora presto per valutare gli effetti reali del programma di riforme intrapreso. Il Jobs act ha favorito nuove assunzioni da parte delle aziende, grazie agli sgravi contributivi collegati al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Ma il punto è che i posti di lavoro non si creano per decreto. Serve piuttosto un rilancio dell'economia reale". È quanto ha affermato
Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis e presidente di Assosomm, in occasione dell'incontro che si è svolto oggi a Roma, nella sede della Fondazione Censis, sul tema
L'economia italiana a-ciclica."Il governo - ha ricordato Rasizza - ha puntato sul tempo indeterminato come forma contrattuale privilegiata, favorendo la stabilità. Ad aprile, sono stati registrati 210mila contratti di lavoro in più rispetto al 2014. Di questi, oltre 48mila sono a tempo indeterminato, a cui si aggiungono altre 36mila stabilizzazioni. Nei primi tre mesi del 2015 ci sono anche 111 mila contratti a tempo determinato in più: è un dato significativo, soprattutto se accostato al valore delle stabilizzazioni. L'auspicio è che questi posti siamo mantenuti anche tra tre anni quando le decontribuzione verrà meno. Come agenzia per il lavoro, abbiamo l'obiettivo di stimolare le forme di flessibilità virtuosa, con lavoratori che godono di tutte le tutele e i diritti che spettano loro. E insieme quello di incoraggiare l'assunzione diretta da parte delle aziende dei lavoratori in somministrazione. Ci piacerebbe, però, che le agenzie per il lavoro fossero maggiormente ascoltate e partecipassero ai tavoli di lavoro istituzionali per raccontare il nostro punto di vista e riportare il
sentiment dei tanti imprenditori con cui tutti i giorni ci confrontiamo. Serve far ripartire la macchina, anche per i nostri figli. Oggi solo un giovane su due lavora, mentre il lavoro deve essere una certezza per tutti, e non un
optional".