sabato 7 febbraio 2015
Ai primi cinque posti per l'aumento di aziende si piazzano Isernia (+2,2%), Bolzano (+0,9%), Milano (+0,4%), Prato e Trieste, entrambe con il +0,1%.
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"Nel 2014 sono nate 340 imprese artigiane al giorno. Segno che l'artigianato è ancora il motore produttivo dell'Italia. Nonostante si faccia di tutto per ingolfarlo". Il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, nel commentare i dati di Unioncamere sulla nati-mortalità imprenditoriale sottolinea come l'artigianato in particolare  "nonostante la crisi, sia serbatoio di nuove iniziative imprenditoriali"."La volontà degli artigiani di fare impresa - sostiene Merletti - non si è spenta. Ma ci vuole un carburante efficace per alimentarla. Noi abbiamo fatto e continuiamo a fare tutto il possibile. Potremmo fare molto di più se sulla nostra strada non trovassimo continui ostacoli: dal peso del fisco alle complessità burocratiche, dalle difficoltà di accesso al credito all'inefficienza dei servizi pubblici. Basti pensare alle recenti misure sui crediti Iva, split payment e reverse charge, che, per contrastare l'evasione, colpiscono le imprese oneste".Il presidente Merletti sottolinea che creatività e ingegno made in Italy non si arrendono alla crisi. Pur tra mille difficoltà, a livello regionale, rispetto al 2013, il tasso di crescita delle imprese artigiane è migliorato in 16 regioni. I risultati migliori in Liguria (-0,7% nel 2014 rispetto al -3,1% del 2013), Toscana (-0,9% nel 2014 rispetto al -2,1% del 2013), e Lombardia (-0,7% nel 2014 rispetto al -1,7% del 2013).Inoltre, lo scorso anno in 80 province italiane, pari al 76,2% del totale, è migliorato il tasso di crescita delle imprese artigiane. In particolare, ai primi cinque posti per l'aumento di aziende si piazzano Isernia (+2,2%), Bolzano (+0,9%), Milano (+0,4%), Prato e Trieste, entrambe con il +0,1%.
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