lunedì 5 settembre 2011
L'Italia ha fatto scelte coraggiose come la rinuncia all'autorità monetaria e l'ingresso nell'euro secondo il presindete della Repubblica. Ma altre scelte sono mancate, ad esempio si è ritardato ed esitato ad affrontare il vincolo che doveva essere allentato e sciolto dell'indebitamento pubblico.
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«C'è l'impegno comune a concludere approvazione prima della scadenza del decreto emanato il 13 agosto». Così Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, nel suo intervento Europa e 150° anniversario dell'Unità d'Italia in videocollegamento dal Quirinale, al workshop Ambrosetti. «Ora e nel prossimo futuro c'è bisogno della certezza degli interventi, altrimenti torneranno antiche diffidenze sul nostro Paese», aggiunge Napolitano.L'Italia ha fatto «scelte coraggiose come la rinuncia all'autorità monetaria» e l'ingresso nel'euro secondo il presidente della Repubblica. Ma altre scelte sono «mancate». Ad esempio - ha rilevato - «si è ritardato ed esitato ad affrontare il vincolo che doveva essere allentato e sciolto dell'indebitamento pubblico». La conseguenza - ha quindi sostenuto il capo dello Stato - è che «nei dieci anni dall'ingresso dell'euro» si è sentito questo peso.In quel contesto internazionale, ha aggiunto Napolitano, «l'Italia potè superarae quella prova durissima che fu la ricostruzione post bellica contribuì a fondare la costruzione europea e compiere straordinari passi avanti in campo economico e sociale e presentarsi all'appuntamento del centenario della sua fondazione come uno dei Paesi più industrailizzati».  Iniziando il suo intervento Napolitano aveva poi ricordato, durante i festeggiamenti per il 150° dell'Unità, «come il riferimento all'Europa sia stato da vari punti di vista presente e centrale per guardare al pasasto, al presente e al futuro dell'Italia». Il nostro Paese infatti, ha ricordato il presidente, «è stato parte di sfide e conflitti tra stati che hanno lacerato il nostro continenete nella metà del XX secolo. Lo è stata anche con scelte sbagliate come quella del fascismo e dell'alleanza in guerra con la Germania nazista. Ma poi è davvero nata tra gli anni '40 e '50 del Novecento una nuova Italia democratica e una nuova Europa comunitaria, una nuova Europa Unita».«Più in generale l'Italia, dopo aver dato un forte contributo all'ideazione della moneta pubblica, del Trattato di Maastricht e alle decisioni politiche che hanno portato alla nascita dell'euro - ha proseguito Napolitano - non ha tratto le conseguenze necessarie di adeguamento del suo sistema economico e anche istituzionale a questa nuova realtà».«Nel celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia non abbiamo nascosto il peso di problemi non risolti nel nostro sviluppo, le contraddizioni non superate, le contraddizioni persistenti nel tessuto economico e sociale del nostro paese. Non c'è stato nulla di trionfalistico e consolatorio nelle celebrazioni e diciamo apertamente che in particolare nell'ultimo decennio la crescita dell'economia italiana è rallentata fino a ristagnare. La crescita è stata inferiore al pur non elevato tasso medio europeo ha rispecchiato un andamento non positivo della produttività». «Nessuno, nemmeno l'opposizione, mette in dubbio l'obiettivo del pareggio di bilancio»: il presidente  Napolitano lo ha assicurato al governatore della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, durante il suo videocollegamento con il Workshop Ambrosetti di Cernobbio. «C'è una forte divergenza - ha ammesso il capo dello Stato - sui mezzi per raggiungerlo, sulle misure più efficaci e più giuste». Ed è per questo che fino al voto Napolitano inviterà al confronto: «Fino al voto in Parlamento - ha sottolineato - non farò altro che richiamare tutte le forze  politiche di maggioranza e opposizione anche a un maggior confronto fra loro per confermare l'obiettivo». Il presidente della Repubblica ha ringraziato Trichet per quanto l'Eurotower ha fatto «nelle ultime settimane». Il capo dello Stato, prima di rispondere ad una domanda di Trichet sul rispetto degli impegni che l'Italia si è assunta, ha fatto un inciso, parlando in francese, lingua madre di Trichet, che gli aveva posto la domanda in inglese. «Desidero esprimere - ha detto Napolitano - le ragioni particolare di gratitudine dell'Italia per quanto avete fatto nelle ultime settimane. Credo che sia chiaro il mio riferimento». La Bce ha iniziato quest'estate ad acquistare titoli di Stato italiani, dando un contributo decisivo alla riduzione del differenziale tra il rendimento dei Btp italiani e quello dei Bund tedeschi.«La Bce e l'eurosistema, inclusa naturalmente la Banca d'Italia, considerano che le misure annunciate dal governo il 5 di agosto» miranti ad anticipare il pareggio di bilancio per l'Italia al 2013, «sono estremamente importanti per far calare rapidamente il deficit dell'Italia e migliorare la flessibilità dell'economia italiana». Lo ha sottolineato Jean-Claude Trichet. «È essenziale - ha proseguito Trichet - che i target annunciati per diminuire il deficit siano pienamente confermati ed implementati. questo è assolutamente decisivo per consolidare e rinforzare la credibilità della strategia italiana e della sua affidabilità creditizia». 

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