sabato 11 giugno 2022
Il designer inglese interpreta a modo suo un modello del 1998 adattandolo al nostro tempo: un curioso e affascinante esercizio di stile
Lo stilista inglese Paul Smith e la sua Mini Recharged

Lo stilista inglese Paul Smith e la sua Mini Recharged - .

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Non è la prima volta che Mini si diverte a reinventarsi con edizioni speciali caratterizzate da estetiche particolari e dedicate, avvalendosi anche della collaborazione di designer e stilisti di tutto il mondo. Il preferito è evidentemente Sir Paul Smith, grande stilista inglese che già nel 1998 venne chiamato a dare vita alla Mini Paul Smith Edition, edizione limitata a 1.800 unità della piccola nata dalla matita di Sir Alec Issigonis caratterizzata da livrea blu e interni minimal. In occasione della Design Week, Mini ha mostrato - in anteprima italiana - Recharged by Paul Smith, edizione limitata basata ancora una volta su un modello del 1998, reso ancora più essenziale in abitacolo e mosso da un motore elettrico. La carrozzeria mantiene la tinta blu, ripresa da una delle camicie preferite di Smith (che l’ha mostrata durante la presentazione) mentre la scatola della batteria verde lime - vedi foto - richiama una palette di colori degli anni '90.

La carrozzeria originale non è stata toccata - tranne che per l'aggiunta del disegno stilizzato (in verde) dell'Inghilterra sistemato sulla griglia frontale - e ogni elemento tipico della Mini originale è al suo posto, a partire dalle dimensioni di quel tempo. «Quando ci si trasferisce nell'appartamento di una vecchia zia, per rispetto non si cambia tutto, ma lo si modernizza un po’» ha commentato Smith, sempre sornione, affiancato dal tedesco Oliver Heilmer, Head of Mini Design. In realtà, Sir Paul Smith non è andato così soft. L’ abitacolo è stato spogliato del superfluo (riprendendo quanto visto sulla Mini Strip presentata al Salone di Monaco 2021), mantenendo lo stretto indispensabile: sedili in tessuto, volante removibile (così anche gli automobilisti più corpulenti possono sedersi senza particolari acrobazie) e plancia dove sopravvive unicamente la classica strumentazione analogica, naturalmente sistemata al centro.

Tralasciando volutamente le parti di rifinitura, la scocca con il pianale nudo e non rivestito domina l’interno, con sopra i tappetini rustici in gomma riciclata. Oltre ai materiali innovativi e che consentono di risparmiare le risorse, il design di Paul Smith lascia solo il tachimetro tra i vecchi strumenti: un magnete accanto al volante ospita lo smartphone che viene utilizzato come navigatore satellitare o riproduttore di musica, collegandolo via blutetooth agli altoparlanti. Siamo evidentemente di fronte a un bellissimo esercizio di stile. Ma non importa. « Abbiamo reso un'auto degli anni '90 totalmente attuale, seguendo una filosofia basata su qualità, sostenibilità e funzionalità», spiega Sir Paul Smith. Che aggiunge: «Le idee non sono mai un problema, si possono trovare ovunque, la sfida è metterle in pratica. Qui ha funzionato: un sogno è diventato realtà»


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