Tra il 2004 e il 2018 sono stati 82 i programmi di microcredito gestiti o promossi direttamente dalle Banche di credito cooperativo per un importo pari a 23 milioni di euro per il microcredito sociale e a 54 milioni per il microcredito imprenditoriale. A questi si sono aggiunti cinque milioni per iniziative di prevenzione dell’usura. Con questi risultati le Bcc e le Casse rurali si confermano il primo soggetto erogatore di microcredito in Italia. Lo attesta anche il XIII Rapporto Microcredito sociale e imprenditoriale: dati e analisi dell’evoluzione in Italia a cura della società "CBorgomeo&Co", promosso da Confcooperative, Federcasse (l’Associazione nazionale delle Bcc e Casse Rurali) e con il contributo di Fondosviluppo (edizioni Ecra). Il grande valore dell’esperienza cooperativa al supporto delle iniziative di microcredito è stato ricordato dal segretario generale di Confcooperative Marco Venturelli: «La cooperazione sociale e del credito svolgono in questo ambito un compito fondamentale di creazione di sinergie con territori, diocesi ed associazionismo per intercettare i bisogni e dare risposte immediate».
Nel solo ultimo anno sono stati di poco superiore al migliaio i nuovi finanziamenti, per un totale di 23,4 milioni di euro. Anche in questo caso oltre il 90% dei prestiti hanno riguardato il microcredito imprenditoriale. L’importo medio dei finanziamenti è stato, infine, di 22.500 euro per il microcredito di impresa e 3.500 euro per quello sociale. «Il microcredito si conferma uno straordinario strumento di inclusione sociale ed economica – ha spiegato il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti – che punta su una risorsa rara come la fiducia; alla acquisizione di nuove competenze e ad una crescita dell’autostima da parte dei beneficiari. La creazione di lavoro, la riduzione delle disuguaglianze e la lotta all’usura restano l’obiettivo della mutualità bancaria che prende da sempre anche la forma del microcredito impiegando il risparmio dei territori».
Il Rapporto, più in generale, ha evidenziato come nel nostro Paese, dal 2005 al 2018, siano stati attivati 390 programmi di microcredito, che hanno consentito a oltre 166mila soggetti di accedere a prestiti per un valore totale di oltre due miliardi di euro. Il valore medio dei prestiti si attesta a 12mila euro. Da segnalare, le "novità" rappresentate dal censimento di iniziative promosse da organismi anti-usura, a testimonianza che nella situazione sociale ed economica del Paese il tema dell’accesso al credito (anche di piccola entità) rappresenta un elemento chiave di contrasto al fenomeno del sovra-indebitamento. Carlo Borgomeo, presidente della "CBorgomeo&Co", ha lanciato la proposta di costituire «un Fondo di Garanzia unico nazionale per il microcredito, per evitare una dispersione di risorse oggi evidente».
Tra il 2004 e il 2018 sono stati 82 i programmi di microcredito gestiti o promossi direttamente dalle Banche di credito cooperativo
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