Il crollo delle vendite di auto in Italia sembra inarrestabile. Dopo il pesante calo di gennaio (-17,2%), febbraio chiude con un nuovo tonfo: solo 108.419 vetture immatricolate, con una flessione del 17,41%, mentre Fiat Group Automobiles perde il 16,84%, ma migliora leggermente la quota che si attesta al 28,5%.
Tutte in flessione a febbraio anche le principali case estere presenti in Italia. La prima in classifica è Volkswagen che ha ceduto il 15,09% dei volumi a 9.642 unità, ancora più accentuata la perdita di Ford (-35,28% a 6.892 unità) e di Opel (-20,79% a 5.629), rispettivamente seconda e terza classificata. Tra le francesi a cedere di meno è la sesta classificata Renault (-5,23% a 4.947 unità), mentre la quarta in classifica Citroen e la quinta Peugeot perdono rispettivamente il 32,46% a 4.992 unità e il 10,07% a 5.534 unità.
Tra le tedesche di lusso in testa è sempre Audi che è anche l'unica in rialzo di vendite (+2,16% a 3.743), seguita da Bmw (-3,31% a 4.030) e Mercedes (-6,67% a 3.497). Tra le asiatiche, Nissan (-9,39% a 4.273) precede Toyota (-19,63% a 4.615), mentre Hyundai cede il 21,65% a 3.184 unità e la controllata Kia continua la sua corsa segnando un progresso del 15,79% a 2.750 unità. In frenata invece Land Rover (-20,74% a 894).
I costruttori sono preoccupati: “Quindici mesi consecutivi in calo a doppia cifra, impatti occupazionali e chiusura di aziende: l'auto soffre la pressione fiscale su famiglie ed imprese", afferma l'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere, mentre l'Anfia parla di "volumi di poco inferiori a quelli di trent'anni fa" e invoca una Consulta sul settore auto.