venerdì 18 ottobre 2019
L'esordio della produzione delle ibride Plug-in sarà l'altra grande occasione di rilancio per lo stabilimento lucano
Melfi riparte dalla Jeep Compass
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L’esordio assoluto dell’elettrificazione per le vetture del gruppo e l’inizio della fabbricazione anche su territorio italiano di un modello di successo, la Jeep Compass: la via del rilancio per Melfi poggia inevitabilmente su questi due pilastri, dopo che la produzione in questi ultimi mesi è scesa ai minimi storici imponendo molti turni di stop sulle linee ad ottobre decisi dall’azienda. Lo stabilimento lucano del gruppo Fca, realtà tecnologicamente avanzata e da 25 anni polo industriale di eccellenza per tutto il Sud Italia che occupa 7.265 persone e altre 2.700 nell’indotto del comprensorio infatti, deve fare i conti con un netto calo delle vendite e con la fine della produzione della Fiat Punto, uscita dalle linee produttive oltre un anno fa e mai sostituta.

Ieri però in un simbolico ponte tra passato e futuro sono iniziati i primi test sulla nuova linea per la Jeep Compass, destinata ai mercati europei. Il grande successo del modello, lanciato nel 2016, prodotto inizialmente in Messico e poi anche in Cina e in Brasile, ha permesso di portare la produzione direttamente in Italia anche con l’innovativa motorizzazione ibrida plug-in che esordirà alla fine del primo trimestre 2020, presso lo stabilimento che dal 1994 ha prodotto oltre 7,4 milioni di vetture. In linea con il programma di investimenti da 5 miliardi di euro che Fca ha annunciato per l’Italia, l’avvio della produzione in Basilicata della Compass ed i primi esemplari pre-serie della Renegade plug-in costituiscono un passo importante nell’evoluzione del brand, indispensabile per stare al passo con il mercato e rispondere all’innovazione tecnologica che la nuova mobilità e le regole europee sulle emissioni impongono in tempi strettissimi.

La produzione della Jeep Compass è parte di una strategia molto più ampia, che prevede l’introduzione di 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti. Nell’illustrarlo nel dettaglio, Roberto Di Stefano, responsabile della e-Mobility di Fiat-Chrysler ha spiegato che il piano è molto più ampio e comprende oltre alla creazione di 13.000 nuove colonnine di ricarica entro fine 2021, una serie completa di servizi per il cliente ottenuti siglando accordi con partner come Enel X, Engie, Terna, Transatel, Lexis Nexis e Generali per permettere un approccio più semplice alla nuova realtà elettrificata.

Nel corso del 2020, Fca introdurrà progressivamente anche l’alimentazione ibrida leggera su modelli destinati alla città (Lancia Ypsilon, Fiat Panda e 500). In particolare, le versioni ibride plug-in di Compass e Renegade saranno prodotte a Melfi mentre il polo Mirafiori di Torino ospiterà le produzioni della nuova Fiat 500 con alimentazione totalmente elettrica (l’esordio è previsto per il 4 luglio prossimo) e le vetture Maserati con sistemi a propulsione elettrica ibridi e a batteria (quest’ultime realizzate anche a Modena). Annunciate anche le produzioni di Ducato Electric e della nuova Alfa Romeo Tonale, entrambi negli impianti italiani.

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