Presentati a Expo Milano 2015 i risultati della ricerca
Fondazioni d’impresa per i giovani: come far crescere il vivaio, con cui Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, Fondazione De Agostini, Enel Cuore Onlus, Fondazione Allianz Umana Mente, UniCredit Foundation e Fondazione Vodafone Italia, coordinate da Fondazione Bracco, hanno voluto analizzare il ruolo e le attività delle
corporate foundations italiane a favore dei giovani, fascia debole nel mercato del lavoro.In riferimento al periodo 2011-2014, l’indagine, realizzata da Irs – Istituto per la Ricerca Sociale, analizza in profondità le attività di 49 soggetti (un campione pari al 37% dell’universo delle Fondazioni d’impresa, secondo Istat). In totale, i finanziamenti ammontano a circa 49 milioni di euro. A questo proposito, è interessante vedere i trend durante gli anni della crisi: se nel 2012 le erogazioni raggiungevano quota 11 milioni di euro, nel 2014 la previsione è salita a 12,6, indicando come le Fondazioni d’impresa siano in prima linea a sostegno del Paese.I progetti censiti sono 184 e riguardano, direttamente o indirettamente, circa 56mila giovani. In virtù del cosiddetto
spillover effect, infatti, i risultati ottenuti hanno impatto non solo sui soggetti coinvolti, ma anche sull’indotto socioeconomico del territorio di riferimento. Accanto ai dati quantitativi, dall’indagine emerge una sorprendente ricchezza di nuove idee, prospettive e strategie d’intervento. Gli esempi offerti dalle Fondazioni d’impresa tracciano un paradigma innovativo, in grado di fungere da modello per ogni politica che voglia occuparsi dei giovani. In particolare, i fattori più interessanti sono: • Coinvolgimento di gruppi generalmente poco considerati dalle politiche pubbliche (giovani altamente qualificati ma anche giovani esposti a un forte rischio di esclusione sociale)• Attivazione di nuove modalità e settori di intervento (si va dalle start-up ad alto contenuto innovativo ai percorsi di alta formazione, passando per i settori alimentare-agricolo, artistico-culturale e della ristorazione)• Un forte radicamento territoriale congiunto all’attivazione e al consolidamento di nuove reti di attori, anche a livello nazionale e internazionale• Nuove forme di finanziamento (come il crowdfunding), con un potenziale effetto leva sull’attivazione di ulteriori risorse• Sostenibilità e consolidamento degli interventi, con buoni esiti occupazionali.D’altra parte, la ricerca dà anche conto dei temi su cui le Fondazioni d’impresa dovranno fare passi avanti: la difficoltà di fare rete, l’elevata frammentazione degli interventi, la scarsa visibilità e valorizzazione del ruolo e delle competenze delle Fondazioni stesse, la carenza di sistemi di valutazione e monitoraggio strutturati. In sintesi, dalla ricerca emerge con forza un’indicazione: le Fondazioni d’impresa possono e vogliono fare la differenza. Attraverso risorse, competenze e metodi intendono dare corpo e sostanza a un “secondo welfare” a favore dei giovani, che affianchi e integri il sistema di welfare pubblico.
Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco, commenta: "Con questa bella iniziativa abbiamo raggiunto un obiettivo importante: la ricerca dimostra che, in un mare in tempesta, tanti soggetti privati hanno lanciato a migliaia di ragazzi un appiglio per uscire dalla crisi, facendo sistema e promuovendo trasparenza e misurabilità nelle proprie iniziative. Un’ulteriore buona notizia è che gli importi annui sono in costante crescita e per alcune Fondazioni esistono impegni futuri che superano il milione di euro. Da anni, Fondazione Bracco sta facendo la sua parte con il progetto
Diventerò – Fondazione Bracco per i giovani, un’iniziativa pluriennale che rafforza il legame tra formazione e mondo del lavoro accompagnando i ragazzi di talento nel loro percorso professionale. Il progetto prevede lo stanziamento di circa 100 borse di studio. I vincitori sono seguiti da un mentore che li aiuta a sviluppare concretamente anche le cosiddette
soft skills, sempre più importanti nel mondo del lavoro, a iniziare dalla capacità di
problem solving. La concretezza di quest’approccio è una caratteristica vincente che i giovani apprezzano moltissimo, perché in questo modo si sentono accompagnati e sostenuti in un tratto essenziale del loro percorso di vita".Potenziare l’investimento sui giovani è una leva essenziale per dare sostegno alla ripresa che sembra in avvio: le quotazioni italiane in Europa sono di nuovo in crescita, ed è già possibile percepire una migliore posizione del nostro Paese nel mondo. "La contaminazione tra profit e non profit porta innovazione, reputazione, motivazione e fiducia. Sono le parole che ci ha consegnato il premio Nobel Muhammad Yunus nel luglio scorso e che consideriamo la perfetta sintesi di quanto Fondazione Italiana Accenture compie ogni giorno – afferma
Diego Visconti, presidente di Fondazione Italiana Accenture –. In questo contesto il nostro focus è dedicato ai giovani, non a caso indicati da tutti gli indici occupazionali come la categoria che più soffre questa crisi. Il nostro obiettivo principale è quello di far crescere – trasferendo competenze sia a livello formativo che professionale – una nuova leva di imprenditori sociali: giovani uomini e donne pronti a cogliere le opportunità che il mercato e la società offrono e che aspettano solo di essere sviluppate. L’impresa sociale ha retto come nessun altro settore in questo periodo di difficile congiuntura economica, grazie al dinamismo dei propri operatori sono nate nuove imprese e nuovi segmenti di mercato, l’occupazione è cresciuta. Riprendendo di nuovo le parole del Premio Nobel, Fondazione Italiana Accenture intende quindi aiutare i giovani di oggi a diventare migliori «job seekers» e a trasformarsi in
job givers. Questa è la grande sfida dei nostri giorni".
Tiziano Treu, presidente della Fondazione Adecco per le Pari Opportunità dichiara: "Il bisogno di interventi specifici a sostegno dei giovani è andato crescendo in questi anni per la crescente complessità del mercato del lavoro, che aumenta i rischi di esclusione e di precarietà. A questi bisogni si deve rispondere con una rete di servizi personalizzati che vanno predisposti in primo luogo dalle istituzioni pubbliche ma che richiedono, proprio per la complessità dei bisogni, una presenza qualificata di soggetti privati. La promozione di iniziative ad alto contenuto innovativo, la prestazione di servizi di assistenza e di sostegno, in specie a favore di giovani più vulnerabili, è un’area di elezione per le istituzioni non profit, in particolare per le Fondazioni d'impresa. Il loro intervento è essenziale per raggiungere le diversità di molti soggetti e per integrare, o spesso sostituire, l’azione pubblica, anche quando questa sia ben organizzata. Nel caso dei percorsi di inserimento al lavoro l’opera è particolarmente delicata per l’importanza decisiva che il lavoro stesso riveste nella vita dei giovani e l'intervento svolto dalla Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, proprio nell’ottica dei sistemi di rete (in partnership con altre fondazioni e istituzioni pubbliche e private), è stato diretto a promuovere politiche a sostegno dell’occupabilità dei giovani a rischio di esclusione sociale".Queste le parole di
Roberto Drago, presidente di Fondazione De Agostini: "È per noi un onore figurare tra i partner di questa iniziativa soprattutto in un momento di particolare trasformazione del mercato del lavoro, in Italia e all’estero. La nostra Fondazione, che affonda le radici nella cultura d'impresa, ha come
mission quella di sostenere iniziative e progetti di formazione professionale, di borse lavoro e di inclusione nel mondo del lavoro di giovani segnati dal disagio sociale o dalla disabilità, affinché riescano concretamente a trovare una opportunità lavorativa o ad avviare nuove attività imprenditoriali. Insieme alla Fondazione Bracco e alle altre Fondazioni che hanno aderito a questo progetto, crediamo fermamente che investire nei giovani coltivando il loro talento rappresenti la strada principale per garantire alla comunità maggiore benessere e un futuro più equo e dignitoso"."Lo studio dimostra l’importanza e il ruolo che le fondazioni d’impresa rivestono nel favorire l’inserimento professionale dei giovani, soprattutto in un contesto complesso segnato da una forte crisi occupazionale che abbiamo vissuto in questi ultimi anni e che sembra dare i primi segnali di ripresa. – afferma
Maria Patrizia Grieco, presidente di Enel Cuore Onlus –. Occorre perciò, oltre che promuovere l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani con un occhio di riguardo verso quelli maggiormente esposti al rischio di esclusione sociale, dare loro fiducia evitando che si scoraggino e vedano il futuro come una strada piena di possibilità di crescita lavorativa e personale. Come Enel Cuore siamo fortemente impegnati a dare supporto agli operatori del terzo settore nella creazione di imprese sociali e di percorsi di formazione specifici per i giovani. Queste attività si aggiungono a quelle della nuova direzione Sostenibilità e Innovazione di Enel che, oltre ad integrare gli aspetti della tutela del territorio e delle comunità in cui operiamo nel nostro business, sta costruendo un ambiente innovativo in grado di valorizzare i talenti, le idee, le professionalità, le esperienze e le competenze dei giovani e delle start-up presenti nei Paesi in cui operiamo".
Maurizio Devescovi, direttore generale di Allianz Spa e presidente della Fondazione Allianz Umana Mente, ha dichiarato: "Per Allianz, la responsabilità sociale d’impresa è un valore fondamentale. Le iniziative sviluppate con la nostra Fondazione e soprattutto con il contributo volontario delle nostre persone sono la migliore e più concreta testimonianza del forte impegno per promuovere il benessere sociale delle comunità in cui operiamo. Dal 2011 abbiamo sviluppato, con la collaborazione di altre realtà del nostro Gruppo – Agricola e Borgo San Felice – progetti sociali mirati a promuovere l’inserimento lavorativo di ragazzi in difficoltà o svantaggiati. L’iniziativa
Impariamo dall’Eccellenza - che ha ricevuto il premio Sodalitas Social Award 2013 per l’occupazione giovanile – è un progetto di tutoraggio mirato che ha lo scopo di insegnare un mestiere, di far vivere ai ragazzi una esperienza educativa, formativa e propedeutica al loro inserimento nel mondo del lavoro. Il progetto, partito in via sperimentale nel Relais Chateaux Borgo San Felice, è stato in seguito ripreso da altre strutture d’eccellenza aderenti. Un reale esempio dell’impegno del profit a favore del non profit".“I progetti di impresa sociale, se pensati in chiave innovativa e sostenibile per includere i giovani nel mondo del lavoro, dimostrano di avere un potenziale straordinario. La riflessione che stiamo portando avanti con le attività di UniCredit Foundation evidenzia però la necessità di nuove e più efficienti modalità operative. A tal proposito le Fondazioni possono fornire strumenti, risorse e best practices per concorrere a mutare l’assetto socio-economico del Paese. Ma è soltanto favorendo una partecipazione attiva, che veda i giovani protagonisti e non solo beneficiari, che si potrà veramente contribuire al cambiamento sociale in atto: è a loro che esso appartiene ed è importante che, crescendo al suo interno, le nuove generazioni vengano rese responsabili anche della sua evoluzione", ha dichiarato
Maurizio Carrara, presidente di UniCredit Foundation."L’innovazione continua e le nuove tecnologie sono una leva fondamentale per raggiungere in modo più efficace gli obiettivi di utilità sociale – afferma
Enrico Resmini, vice presidente di Fondazione Vodafone Italia. – Quello che caratterizza Fondazione Vodafone è la possibilità di poter contare sulle competenze, le tecnologie e le metodologie di analisi del mercato e delle sue opportunità per un terzo settore da sempre impegnato a lavorare sulle fasce più bisognose della popolazione giovanile, non solo italiana. Un impegno importante che con questo studio abbiamo mappato, per capire soprattutto gli esiti dei nostri interventi e la capacità dei progetti di autosostenersi nel tempo generando valore".