martedì 8 marzo 2022
Per la seconda campagna «Close the Gap, riduciamo le differenze » Coop aderisce alla petizione per ampliare il congedo per i neo-papà
La parità di genere si costruisce dal congedo paternità
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In occasione dell’8 marzo Coop torna in prima linea nella lotta alle differenze di genere. Il focus dell’edizione 2002 di «Close the Gap, riduciamo le differenze », la campagna partita un anno fa è il riequilibrio dei ruoli genitoriali. Una sfida duplice. Se in una famiglia entrambi i genitori sono occupati, il 63% del carico familiare grava comunque sulla donna e la pandemia ha accentuato questa disparità. In Italia 7 donne su 10 con figli minori di 14 anni non riescono a conciliare gli spazi e i tempi tra vita e lavoro e l’11% non ha mai lavorato per prendersi cura della prole. Ma la disuguaglianza da colmare è anche quella che vede i padri impossibilitati a occuparsi dei figli fin dalla nascita con pochi giorni di congedo di paternità.

«L’uguaglianza di genere è un tema che va affrontato seriamente e non solo a parole – spiega Maura Latini, amministratrice delegata Coop Italia –. Continuiamo ad affrontarlo con questo approccio passando da una piccola differenza, quella della Tampon Tax che abbiamo contribuito a ridurre, a una disuguaglianza più profonda che ne genera altre a cascata». Da qui la decisione di affiancare e sostenere la petizione online 'Genitori#allapari: aumentiamo il congedo di paternità' promossa su Change.org da Movimenta, il laboratorio di attivismo civico e politico, che da tempo sostiene la necessità di andare oltre i 10 giorni di congedo obbligatorio. La sfida dei promotori è replicare il successo della petizione per abbassare l’Iva sui prodotti igienico-sanitari femminili, che con circa 700mila firme – dopo 3 anni di mobilitazione dal basso – è riuscita a creare un cambiamento sostanziale per il 2022, imponendosi nell’agenda dell’esecutivo che ha abbassato l’aliquota dal 22% al 10%. L’impegno di Coop non si ferma qui però: nel 2021 le donne dirigenti hanno toccato quota 34% del totale, le socie sono arrivate al 52% con oltre 132mila nuove arrivate. Un migliaio i dipendenti coinvolti in corsi di formazione sulla parità di genere.

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