sabato 6 giugno 2015
Tre giorni di evento internazionale dal 18 al 20 giugno, una tavola rotonda con l’assessore Cristina Tajani e aziende del settore, e il progetto Sewing the velvet world con l’installazione dell’artista Anna Paola Cibin.
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Inventare e progettare per poi realizzare stili di vita sostenibili è l’obiettivo che si pone Fashion Tales 2015. Feeding the imaginary. L’appuntamento, alla sua seconda edizione in Università Cattolica, promosso dal centro di ricerca ModaCult e patrocinato dal Comune di Milano, tratta quest’anno il tema della rivoluzione sostenibile nella filiera produttiva della moda, in linea con la filosofia di Expo 2015 Nutrire il pianeta, Energia per la vita.Dal 18 al 20 giugno il convegno internazionale, che si svolgerà in largo Gemelli 1 a Milano, ospiterà 31 Paesi partecipanti, 15 tematiche, oltre 150 papers raccolti, 170 autori. I Paesi più rappresentati sono Regno Unito, Italia, Spagna, Stati Uniti, Australia e Brasile.Ad aprire e chiudere l’evento sarà il progetto Sewing a velvet world dell’artista Anna Paola Cibin con una installazione che verrà posizionata sullo scalone d’onore tra i due chiostri dell’ateneo. La sfida lanciata è capire come la moda possa creare un circolo virtuoso tra l’innovazione estetica delle collezioni, la salute psico-fisica delle persone, la valorizzazione della diversità e dei molteplici modelli di bellezza che il mondo ci offre, le nuove economie basate su servizio, accesso e condivisione. Fashion Tales, infatti, vuole essere piattaforma internazionale d’incontro tra know how, culture e economie in grado di alimentare un immaginario sostenibile della moda e della produzione culturale. La rivoluzione sostenibile prevede un affrancamento della moda dall’immagine unica della donna e dell’uomo occidentali, bianchi, giovani, belli, magri e di classe medio-alta, modello orientato ad un consumo vistoso e cospicuo senza alcuna preoccupazione per la salute del pianeta e per i diritti dei lavoratori. I due principali tavoli di lavoro del convegno metteranno a tema:1)    La rivoluzione sostenibile nella filiera che produce la moda: i progetti e le innovazioni che puntano sulla sostenibilità e alimentano la competitività delle imprese che hanno sottoscritto Detox.2)    La rivoluzione sostenibile dei grandi marchi della moda italiana e internazionale: gli investimenti nella sostenibilità.
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