Famiglie e anziani risollevati.La prima novità, dunque, è proprio l’ufficializzazione che il ticket non va versato nelle ipotesi di licenziamento di lavoratori domestici. Il ticket, si ricorda, ha fatto esordio nell’ultima riforma degli ammortizzatori sociali per finanziare l’Aspi, la nuova indennità di disoccupazione. Applicabile alle risoluzioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2013, è dovuto soltanto per le causali che darebbero diritto all’Aspi, ossia nei casi di licenziamento e di risoluzione consensuale del rapporto e non, invece, nei casi di dimissioni. La misura è data dal 41% del massimale mensile Aspi per ogni dodici mesi di anzianità aziendale posseduta dal lavoratore licenziato negli ultimi tre anni. Poiché per il 2013 il massimale è pari a 1.152,90 euro, ne deriva un importo del ticket annuale, da pagarsi cioè per ogni dodici mesi di anzianità del lavoratore, pari a 472,69 euro (39,39 euro al mese). Al ricorrere della massima anzianità (tre anni o più), il ticket è pari 1.418 euro (472,69 moltiplicato tre anni). Nella circolare n. 25/2013 l’Inps in due righe rassicura le famiglie: relativamente al contributo dovuto in caso di interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato «si ritiene che lo stesso non sia applicabile al rapporto di lavoro domestico, attese le peculiarità di quest’ultimo».
I contributi 2013.Nell’indicare le misure dei contributi dovuti per quest’anno (dati dettagliati di seguito) l’Inps spiega che anche per i domestici è dovuto il nuovo contributo introdotto dalla riforma Fornero, cosiddetto “addizionale sui rapporti a termine”. Pertanto, con riferimento ai rapporti a termine già attivi al 1° gennaio 2013, il contributo addizionale è automaticamente calcolato dall’Inps all’atto di generare il bollettino Mav, salvo che il datore di lavoro non comunichi che quell’assunzione è stata effettuata in sostituzione di domestico assente per cui c’è esonero. Tale comunicazione può essere effettuata tramite internet o chiamando il contact center (803164 o 06164164 per le chiamate dal cellulare) entro il 28 febbraio, al fine della corretta predisposizione dei Mav del 1° e del 2° trimestre. In caso di trasformazione del rapporto da termine a tempo indeterminato, è prevista la restituzione del contributo addizionale pagato negli ultimi sei mesi. La restituzione, inoltre, è prevista pure nel caso in cui il datore di lavoro riassuma il lavoratore a tempo indeterminato entro sei mesi dalla scadenza del contratto a termine, ma con la riduzione del rimborso dei mesi che vanno tra la scadenza del vecchio rapporto a termine e la nuova assunzione. Per il rimborso, le cui modalità saranno in un secondo momento precisate dall’Inps, il datore dovrà presentare la domanda in via telematica (web; contact center multicanale; intermediari). I CONTRIBUTI ORARI DEL 2013 Orario settimanale Tipo assunzione: ► T. indetermin. (2) (3) (4) T. determin. (1) (2) (3) (4) ▼Retribuzione oraria Sì Cuaf No Cuaf Sì Cuaf No Cuaf
Fino a 24 ore Fino a 7,77 euro 1,37 (0,35) 1,38 (0,35) 1,47 (0,35) 1,48 (0,35) Oltre 7,77 e fino a 9,47 euro 1,55 (0,39) 1,56 (0,39) 1,66 (0,39) 1,67 (0,39) Oltre 9,47 euro 1,89 (0,47) 1,90 (0,47) 2,02 (0,47) 2,03 (0,47)Oltre 24 ore Qualsiasi 1,00 (0,25) 1,00 (0,25) 1,07 (0,25) 1,07 (0,25)(1) Include il contributo addizionale (1,4% ), restituibile in caso di conversione del rapporto a tempo indeterminato(2) Le cifre tra parentesi indicano la quota a carico del lavoratore/trice(3) Il contributo “No Cuaf” (Cuaf = contributo assegni familiari) si paga solo nei casi in cui il domestico sia coniuge del datore di lavoro oppure parente e affine entro il terzo grado e con lui convivente. In ogni altro caso si paga sempre il contributo “Sì Cuaf”(4) Al contributo previdenziale va aggiunto il contributo per la Cassa Colf, obbligatorio per chi applichi il contratto collettivo dei domestici. Il contributo, orario, è di 0,03 euro di cui 0,01 a carico del lavoratore.
I CONTRIBUTI ORARI PER L’ANNO 2013 (1) (2) (3)
Domestici assunti a tempo indeterminato• Orario settimanale: fino a 24 ore – Con contributo Cuaf: Retribuzione oraria fino a 7,77 euro, contributo orario dovuto 1,37 euro (euro 0,35); Retribuzione oraria oltre 7,77 e fino a 9,47 euro, contributo orario dovuto 1,55 euro (euro 0,39); Retribuzione oraria oltre 9,47 euro, contributo orario dovuto 1,89 euro (euro 0,47).• Orario settimanale: fino a 24 ore – Senza contributo Cuaf: Retribuzione oraria fino a 7,77 euro, contributo orario dovuto 1,38 euro (euro 0,35); Retribuzione oraria oltre 7,77 e fino a 9,47 euro, contributo orario dovuto 1,56 euro (euro 0,39); Retribuzione oraria oltre 9,47 euro, contributo orario dovuto 1,90 euro (euro 0,47).• Orario settimanale: oltre 24 ore – Con contributo Cuaf: Qualsiasi retribuzione oraria, contributo orario dovuto 1,00 euro (euro 0,25);• Orario settimanale: fino a 24 ore – Senza contributo Cuaf: Qualsiasi retribuzione oraria, contributo orario dovuto 1,00 euro (euro 0,25).
Domestici assunti a tempo determinato (ossia a termine)• Orario settimanale: fino a 24 ore – Con contributo Cuaf: Retribuzione oraria fino a 7,77 euro, contributo orario dovuto 1,47 euro (euro 0,35); Retribuzione oraria oltre 7,77 e fino a 9,47 euro, contributo orario dovuto 1,66 euro (euro 0,39); Retribuzione oraria oltre 9,47 euro, contributo orario dovuto 2,02 euro (euro 0,47).• Orario settimanale: fino a 24 ore – Senza contributo Cuaf: Retribuzione oraria fino a 7,77 euro, contributo orario dovuto 1,48 euro (euro 0,35); Retribuzione oraria oltre 7,77 e fino a 9,47 euro, contributo orario dovuto 1,67 euro (euro 0,39); Retribuzione oraria oltre 9,47 euro, contributo orario dovuto 2,03 euro (euro 0,47).• Orario settimanale: oltre 24 ore – Con contributo Cuaf: Qualsiasi retribuzione oraria, contributo orario dovuto 1,07 euro (euro 0,25);• Orario settimanale: fino a 24 ore – Senza contributo Cuaf: Qualsiasi retribuzione oraria, contributo orario dovuto 1,07 euro (euro 0,25).
-------------------------------------------------------------------------------------------------------1. Le cifre tra parentesi indicano la quota a carico del lavoratore/trice 2. Il contributo “No Cuaf” (Cuaf = contributo assegni familiari) si paga solo nei casi in cui il domestico sia coniuge del datore di lavoro oppure parente e affine entro il terzo grado e con lui convivente. In ogni altro caso si paga sempre il contributo “Sì Cuaf”3. Al contributo previdenziale va aggiunto il contributo per la Cassa Colf, obbligatorio per chi applichi il contratto collettivo dei domestici. Il contributo, orario, è di 0,03 euro di cui 0,01 a carico del lavoratore.