giovedì 24 gennaio 2019
Nel periodo gennaio-novembre le assunzioni complessive, riferite ai soli datori di lavoro privati, sono state 6.890.000: l'aumento è del 5% (+325mila) rispetto allo stesso periodo del 2017
In 11 mesi crescono i contratti stabili
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Nel periodo gennaio-novembre le assunzioni complessive, riferite ai soli datori di lavoro privati, sono state 6.890.000: l'aumento è del 5% (+325mila) rispetto allo stesso periodo del 2017. Lo rileva l'Inps nell'Osservatorio sul precariato, precisando che le cessazioni nel complesso sono state 6.265.000, in aumento rispetto all'anno precedente (+8,8%, + 508mila).

Guardando alle assunzioni, in crescita risultano tutte le componenti: contratti a tempo indeterminato +5,9%, contratti a tempo determinato +4,3%, contratti di apprendistato +11,9%, contratti stagionali +6,3%, contratti in somministrazione +2,4% e contratti intermittenti +7,7%. Per le assunzioni in somministrazione e a tempo determinato la fase di crescita si è conclusa ad agosto. Con riferimento allo stesso periodo, l'Inps conferma il forte incremento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (+69,3%, +186mila) mentre risultano in contrazione i rapporti di apprendistato confermati alla conclusione del periodo formativo (-15,0%, -10mila).

«L'incremento delle trasformazioni da tempo determinato, incentivato anche dalle misure a favore dei giovani previste dalla legge di Bilancio 2018, è largamente collegato al forte incremento dei contratti a tempo determinato osservato nel 2017 e giunti a scadenza nel 2018 - spiega l'Inps -. La flessione delle conferme dei rapporti di apprendistato è riconducibile alla scadenza nel 2018 del triennio formativo degli apprendisti assunti nel 2015, anno in cui, a causa della concorrenza dell'esonero triennale, per le assunzioni in apprendistato era stata registrata una notevole riduzione rispetto agli anni precedenti».

Nel periodo gennaio-novembre, nel settore privato, l'Inps registra dunque un saldo generale, tra assunzioni e cessazioni, pari a +625.000, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2017 (+807mila).

Su base annua, considerando la differenza tra assunzioni e cessazioni per il periodo 1 dicembre 2017 - 30 novembre 2018, il saldo coincide con la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. A fine novembre 2018 esso risultava positivo e pari a +283mila, in calo rispetto a quello registrato a ottobre (+314mila).

I saldi tendenziali per le diverse tipologie contrattuali attestano un andamento sempre più positivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+134mila) e per l'apprendistato (+80mila). Stabilmente positivi risultano anche i saldi annualizzati dei rapporti di lavoro intermittente. In flessione, invece, risultano i saldi annualizzati delle posizioni di lavoro somministrato e soprattutto di quelle dovute ai contratti di lavoro a termine: per questi ultimi la spinta espansiva risulta essersi azzerata e a fine novembre si è registrato, per la prima volta da oltre due anni, un saldo annualizzato negativo (-2mila).

Per quanto riguarda le cessazioni, crescono fortemente le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti a termine a partire dai contratti a tempo determinato (+15%) per arrivare ai contratti intermittenti (+30%), mentre diminuiscono quelle dei rapporti a tempo indeterminato (-3,5%, -52mila).

Nel periodo gennaio-novembre 2018 sono stati incentivati 115.990 rapporti di lavoro con i benefici previsti dall'esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (legge n. 202 del 27/12/2017): 62.819 riferiti ad assunzioni e 53.171 relativi a trasformazioni a tempo indeterminato. Il numero dei rapporti incentivati è pari al 7,2% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni+trasformazioni).

«L'incremento delle trasformazioni da tempo determinato, incentivato anche dalle misure a favore dei giovani previste dalla legge di Bilancio 2018, è largamente collegato al forte incremento dei contratti a tempo determinato osservato nel 2017 e giunti a scadenza nel 2018 - spiega l'Inps -. La flessione delle conferme dei rapporti di apprendistato è riconducibile alla scadenza nel 2018 del triennio formativo degli apprendisti assunti nel 2015, anno in cui, a causa della concorrenza dell'esonero triennale, per le assunzioni in apprendistato era stata registrata una notevole riduzione rispetto agli anni precedenti».

Nel periodo gennaio-novembre, nel settore privato, l'Inps registra dunque un saldo generale, tra assunzioni e cessazioni, pari a +625mila, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2017 (+807mila).

Su base annua, considerando la differenza tra assunzioni e cessazioni per il periodo 1° dicembre 2017 - 30 novembre 2018, il saldo coincide con la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. A fine novembre 2018 esso risultava positivo e pari a +283mila, in calo rispetto a quello registrato ad ottobre (+314mila).

I saldi tendenziali per le diverse tipologie contrattuali attestano un andamento sempre più positivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+134mila) e per l'apprendistato (+80mila). Stabilmente positivi risultano anche i saldi annualizzati dei rapporti di lavoro intermittente. In flessione, invece, risultano i saldi annualizzati delle posizioni di lavoro somministrato e soprattutto di quelle dovute ai contratti di lavoro a termine: per questi ultimi la spinta espansiva risulta essersi azzerata e a fine novembre si è registrato, per la prima volta da oltre due anni, un saldo annualizzato negativo (-2mila).

Per quanto riguarda le cessazioni, crescono fortemente le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti a termine a partire dai contratti a tempo determinato (+15%) per arrivare ai contratti intermittenti (+30%), mentre diminuiscono quelle dei rapporti a tempo indeterminato (-3,5%, -52mila).

Nel periodo gennaio-novembre 2018 sono stati incentivati 115.990 rapporti di lavoro con i benefici previsti dall'esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (Legge n. 202 del 27/12/2017): 62.819 riferiti ad assunzioni e 53.171 relativi a trasformazioni a tempo indeterminato. Il numero dei rapporti incentivati è pari al 7,2% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni+trasformazioni).


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