giovedì 12 settembre 2024
Al via la seconda fase annuale degli accertamenti sull'esistenza in vita di chi riscuote fuori dall'Italia. L'operazione, in collaborazione con Citibank, per Africa, Oceania e parte dell'Europa
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Le storie delle morti di pensionati nascoste dai parenti che così possono continuare a intascarne la pensione non sono affatto rare, tanto da aver assunto, nel tempo, quasi un carattere grottesco da commedia nera. E se è difficile per lo Stato evitare che episodi simili accadano sul proprio territorio, si può immaginare quanto lo sia nel caso in cui il pensionato risieda all’estero.

Per questo, con un comunicato, l’Inps ha annunciato oggi la data ufficiale di avvio della seconda fase dell’accertamento di esistenza in vita 2024-2025 per chi riceve la somma al di fuori dei confini nazionali. Dal 20 settembre, l’istituto di credito Citibank N.A. spedirà ai connazionali in pensione riscuotenti in Africa, Oceania e nel resto d’Europa la richiesta di attestazione, da produrre entro il prossimo 18 gennaio. Sono però esclusi dal provvedimento le aree già coinvolte nella prima fase della misura, come i paesi scandinavi e le nazioni dell’est europeo, dove le verifiche si sono già svolte da marzo a luglio di quest’anno.

Se entro il termine stabilito Citibank non dovesse ottenere risposta dagli interessati, comincerà un processo a tappe che prevede due scenari: le casse della previdenza erogheranno comunque la rata pensionistica per il mese di febbraio 2025, ma in contanti e soltanto presso le agenzie Western Union del paese di residenza. Così, potranno accertare che il destinatario è vivo. Qualora però la somma non venga ritirata né si attesti in altro modo di essere in vita entro il 19 dello stesso mese, scatterà la sospensione dei pagamenti a partire dalla rata di marzo.

Chi risponderà all’appello potrà farlo in diversi modi: compilando ed inviando il modulo a Citibank per posta alla casella PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom con la propria firma e quella di un cosiddetto “testimone accettabile” - cioè un operatore di patronato, un funzionario di ufficio consolare o un’autorità locale abilitata-, mettendosi in contatto con i funzionari diplomatici tramite videochiamata oppure semplicemente riscuotendo la rata di febbraio presso uno sportello Western Union.

Ma c’è di più. Per ridurre il rischio e semplificare le procedure, si legge nella nota, è possibile che Inps effettui controlli generalizzati anche su pensionati che non vivono nelle zone specificate. E che esenti invece dall’indagine alcune categorie di cittadini, come quelli abitanti in nazioni in cui sono presenti organi con cui l’istituto ha accordi per lo scambio di informazioni sui decessi dei pensionati o che hanno ritirato l’importo presso una sede WU poco prima degli accertamenti. L’ente fa sapere che è attivo anche un servizio di supporto per completare la procedura, a cui ci si può rivolgere visitando il sito web www.inps.citi.com o telefonando a uno dei numeri indicati nella richiesta.



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