Inflazione a livelli record trainata dal caro-carburante - Ansa
Non si ferma la corsa dei prezzi sotto l’effetto del caro-energia. A febbraio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua (da +4,8% del mese precedente).
Per l'ottavo mese consecutivo, dunque, l'inflazione accelera, raggiungendo un livello (+5,7%) che non si registrava da novembre 1995.L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,5% a +1,7% e quella al netto dei soli beni energetici da +1,8% a +2,1%.L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +4,3% per l'indice generale e a +1,3% per la componente di fondo, ovvero al netto degli energetici e degli alimentari freschi.
Sono i prezzi dei beni energetici non regolamentati a spingere in alto la crescita (+31,3%), rileva l'Istat, seguendo la fiammata di gennaio degli energetici regolamentati (insieme, le due componenti spiegano due terzi della variazione tendenziale dell'indice Nic). I beni energetici non regolamentati comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico non regolamentati e l'energia elettrica a mercato libero; quelli regolamentati includono invece le tariffe per l'energia elettrica a mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico.
I prezzi al consumo dei prodotti alimentari e delle bevande schizzano del 4,6% con il rincaro dei beni energetici che si trasferisce su tutta la filieraagroalimentare. Nella top ten dei maggiori incrementi, stilata da Coldiretti, c'è l'olio di semi come il girasole con +19% importato dall'Ucraina che ha dovuto interrompere le spedizioni; seguono la verdura fresca (+17%) anche per gli alti costi di riscaldamento delle serre e la pasta (+12%) con la corsa agli acquisti nei supermercati perfare scorte.