martedì 5 febbraio 2019
Jobrapido rivela che anche al Nord e soprattutto dopo i 35 anni sono in molti a restare a lungo fuori dal mercato del lavoro e dai percorsi formativi
Infelici e inattivi, non solo Neet
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Inattivi, infelici e disoccupati. Ma non solo Neet e non solo nel Mezzogiorno. Una recente indagine on line di Jobrapido, motore di ricerca di lavoro con oltre 80 milioni di utenti registrati in 58 Paesi, rivela un quadro che riduce la distanza tra le regioni del Nord e del Sud Italia e restituisce un’immagine più omogenea tra le diverse fasce della popolazione coinvolte nei problemi legati alla mancanza di occupazione e, conseguentemente, della soddisfazione e della felicità personali.

Ma chi sono i Neet? I Neet – acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training ossia coloro che non studiano e non lavorano - rappresentano un fenomeno allarmante nel nostro Paese. I più recenti dati Istat fotografano una situazione che vede infatti quasi un giovane su quattro (24,1%) tra i 15 e i 29 anni che non studia e non lavora, con picchi del 34% nelle regioni meridionali.

L’indagine di Jobrapido, effettuata online su circa 1.800 utenti italiani, ha esplorato il mondo di coloro che, al momento, dichiarano di non avere un’occupazione né di essere impegnati in percorsi formativi. Una ricerca che ha restituito risultati per certi versi sorprendenti: questa situazione di stallo, infatti, pare non riguardare esclusivamente le fasce più giovani della popolazione in età attiva e non essere geograficamente limitata al Mezzogiorno.

Tra i rispondenti alla web survey, circa la metà (47%) ha dichiarato, infatti, di vivere in una regione del Nord e ben il 75% di avere più di 35 anni. Se a questi due dati si somma quello sulla durata del periodo di inattività, che per il 52% è di un anno o più (con il 39% che si dichiara inattivo da oltre un anno), emerge un quadro che vede ferma al palo una significativa fetta della forza lavoro potenziale italiana.

Si tratta di uomini (57%) e donne (43%) con un livello di scolarizzazione medio (52% diploma) o basso (24% licenzia media) - ma non mancano i laureati (24% con laurea triennale o titolo superiore) - la gran parte dei quali (65%) dichiara di essere ferma perché in cerca di un lavoro adatto alle proprie aspettative.

«I risultati confermano come, specie per i lavoratori di una certa fascia di età, non sia semplice riposizionarsi sul mercato anche a causa dell’attuale disallineamento fra domanda e offerta di lavoro, che ha portato - secondo recenti dati Eurostat – il tasso di posti vacanti nella Ue fino al 2.2 nel secondo trimestre del 2018», ha dichiarato Filippo Meraldi, vice president Digital Marketing di Jobrapido.

Inoltre, questa lunga inattività fa emergere una prevedibile quanto sostanziale infelicità (82%), che prevale anche tra quel 13% che ha dichiarato di essere fermo volontariamente per dedicarsi ad altro (la famiglia, ad esempio). In questo caso l’insoddisfazione è omogenea tra le varie regioni del paese: dai dati non emerge, infatti, alcuna distinzione rilevante tra Nord, Centro e Sud Italia.

«Questa situazione crea malcontento sia lato azienda - che non riesce a trovare le competenze di cui ha bisogno - sia lato utente, che non trova un lavoro in linea con le proprie aspirazioni e professionalità. La soluzione di Jobrapido per risolvere questi problemi è Smart Intuition Technology: un motore di ricerca che, applicando in maniera innovativa l’Intelligenza Artificiale, l’uso dei Big Data e la Tassonomia al campo del job recruiting, impara a conoscere gli interessi del candidato e li mette in relazione con la serie più completa di offerte in target con la sua ricerca. Questo assicura una più ampia corrispondenza tra le aspirazioni e le skills del candidato con tutte le opportunità disponibili, facendo incontrare in maniera più efficace la domanda e l’offerta di lavoro», ha concluso Meraldi.

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